Si è scatenata la bufera sul deputato egiziano Elhami Agina dopo la frase shock pronunciata a proposito dell’infibulazione e considerata dall’opinione pubblica una “grave offesa al popolo e al parlamento egiziani“. “Per abbandonare la pratica delle mutilazioni genitali femminili in Egitto c’è bisogno di uomini forti sessualmente, ma nel Paese non ce ne sono“, è questa la dichiarazione che ha provocato l’apertura di un’inchiesta interna da parte del presidente del parlamento Ali Abdel Aal, dopo le tante denunce arrivate da ogni parte.
Come sappiamo leggendo i rapporti dell’Onu di giugno 2015, l’Egitto è uno dei paesi dove, più di ogni altro al mondo, si eseguono mutilazioni ai genitali delle donne e delle bambine. Il 92% delle donne sposate di età compresa tra i 15 e i 49 anni in Egitto è stata sottoposta alla pratica dell’infibulazione.
Eppure lo scorso agosto il Consiglio dei ministri egiziano ha approvato un progetto di legge che prevede sanzioni più dure per chi pratica l’infibulazione. Durante la campagna precedente il voto, il deputato Elhami Agina si è opposto all’approvazione della norma sostenendo che ”Per abbandonare la pratica delle mutilazioni genitali femminili in Egitto c’è bisogno di uomini forti sessualmente, ma nel Paese non ce ne sono”. Secondo Agina gli egiziani sarebbero: ”un popolo in cui gli uomini soffrono di impotenza sessuale e la prova è che l’Egitto è tra i principali Paesi consumatori di stimolanti sessuali, che solo gli impotenti assumono“, ha dichiarato Agina nei giorni scorsi, come si legge sul sito in lingua egiziana ‘Youm 7’.
Secondo il ragionamento del deputato, è per questa ragione che in Egitto non si può fare a meno della pratica delle mutilazioni genitali femminili, ossia per compensare l’impotenza degli uomini nell’ottica di realizzare “la parità tra gli uomini e le donne“, dal momento che le mutilazioni “riducono il desiderio sessuale femminile” che gli uomini egiziani non sono in grado di soddisfare. Infatti, è solo se “le donne stanno a fianco degli uomini” che il rapporto coniugale “può andare avanti“.
Il deputato, già noto per aver chiesto di vietare la pratica di salutarsi in pubblico con un bacio per evitare il diffondersi di malattie, ha pure cercato di smarcarsi dalle accuse sostenendo che ”le mutilazioni sono un crimine” e di aver ”rifiutato questa pratica” per le mie figlie, ma ha sostenuto che la legge”non riuscirà a intaccare questa pratica familiare consolidata” anche perché “la giovane che la subisce non può presentare un esposto contro i suoi genitori in quanto è solo una bambina“.
In seguito alle tante proteste e denunce pervenute in Parlamento dopo le parole di Elhami Agina, giudicate una “grave offesa al popolo e al parlamento egiziani”, il presidente Ali Abdel Aal ha aperto un’inchiesta interna.
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