Numerosi sono gli Stati colpiti dall’iper inflazione in cui i rialzi molto spesso vanno al di sopra del 100%.
Le fasce più colpite sono di sicuro le meno abbienti provocando addirittura il rischio di dar vita ad una disparità insieme a numerosi conflitti sociali. Ecco quindi i casi globali che sono decisamente preoccupanti.
Numerosi sono i Paesi del mondo che si trovano a fare i conti con l’iper inflazione.
Partendo dall’Argentina fino al Venezuela senza dimenticare il Ghana e il Libano.
Purtroppo i numeri e le stime ufficiale parlano chiaro in quanto si fa riferimento ad aumenti che molto spesso va ben oltre il 100%.
Delle situazioni decisamente drammatiche che vanno ad aumentare ancora di più le disparità sociali e provocano addirittura l’insorgere di disordini.
Secondo il Fondo Monetario Internazionale sembra che l’inflazione va a colpire maggiormente i ceti meno ricchi.
Infatti, in quei paesi in cui il reddito è basso, il 50% della spesa è destinata all’acquisto di cibo.
Ed è per questo motivo che, un tasso di inflazione troppo alto, ha degli impatti decisamente devastanti sui consumi di base.
Restando in tema, Il Sole 24 Ore ha voluto raccogliere quelli che sono i casi più emblematici provocati dagli aumenti.
In Argentina quindi, in base agli ultimi dati che fanno riferimento al 2022, si è registrato un tasso di inflazione decisamente molto più grande degli ultimi 30 anni.
Aumentano quindi i prezzi al consumo pari al 95% nell’arco dietro 365 giorni.
I tassi di interessi invece sono andati oltre il 75%. La paura è che l’inflazione possa arrivare al 100% in pochi mesi.
In Venezuela la situazione è altrettanto preoccupante. In base a ciò che afferma l’osservatorio finanziario venezuelano, in quel periodo di tempo che va dal mese di novembre al mese di dicembre, i prezzi al consumo hanno visto un aumento 37,2% sull’abbigliamento mentre, sulle calzature, l’aumento è del 57,8%.
Durante il mese di ottobre del 2022, una stima è stata fatta dalla Banca Centrale secondo la quale l’inflazione annua era andata al 155%, uno dei tassi più elevati nel mondo intero.
In base alle stime analizzate, nel mese di dicembre l’inflazione è stata del 305,7%.
In Turchia i dati attualmente sono in frenata anche se l’inflazione risulta essere comunque molto elevata.
Nel mese di dicembre, i prezzi al consumo erano arrivati a toccare il 64,27%, mentre a novembre la percentuale era dell’84%.
In base a ciò che afferma l’Inflation Research Group, il tasso reale di inflazione nel mese di dicembre nel 2022 era di 137,55%.
I dati ufficiali che fanno riferimento al mese di ottobre hanno visto un vero e proprio picco di inflazione che non si era mai registrato nel corso degli ultimi 24 anni e che è pari all’85,5%.
Lo scorso anno la Banca Centrale turca, ha preso la decisione di tagliare i tassi di ben cinque punti percentuali utilizzando una politica diversa da quella delle altre banche centrali che spesso scelgono di aumentare il costo del denaro per bloccare i prezzi.
Nel Libano, da gennaio a novembre del 2022, l’inflazione ha visto un aumento del 189,4%.
Per quanto riguarda i tassi mostre, è possibile affermare che questi sono giunti al 29° mese consecutivo mentre l’aumento annuale è pari al 142% del mese di novembre se paragonato allo stesso anno dell’anno prima.
In base a ciò che afferma la banca mondiale, sembra che l’attuale crisi economica del paese sia una delle peggiori che il Libano abbia mai vissuto.
Situazione altrettanto preoccupante è quello che sta vivendo lo Zimbabwe, paese che soffre storicamente di iperinflazione.
Infatti, durante i mesi passati, qui si è raggiunto un tasso al 285% per scendere poi dopo che erano state portate in atto alcune misure monetarie e fiscali.
In questo modo, il tasso annuale, è riuscito ad arrivare al 243,8% nel mese di dicembre a differenza del picco del mese di novembre del 255%.
La Reserve Bank of Zimbabwe ha scelto quindi di mantenere il tasso di riferimento insieme al tasso sui prestiti a medio termine.
Questi ultimi hanno un valore rispettivamente del 200 e al 100%.
L’inflazione è molto preoccupante anche in Ghana, il Paese africano in cui il picco è arrivato al 54% durante il mese di dicembre del 2022.
E questo uno dei valori più alti che si è registrato negli ultimi 22 anni.
In base a ciò che afferma la Banca Mondiale, il prezzo del cibo è andato bene oltre il raddoppio nel corso degli ultimi 12 mesi diventando così il valore più elevato dell’Africa subsahariana.
Per quanto riguarda il prezzo del pane, è possibile affermare che anche questo è diventato quasi un bene di lusso poiché il suo costo è aumentato di ben tre volte.
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