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Economia

Inflazione in diminuzione, ecco i dati di Confindustria

In base ai dati condivisi dalla Congiuntura flash del mese di febbraio, pare che l’inflazione sia continuando la sua corsa al ribasso.

Aumento del pil in Italia- Nanopress.it

I prezzi dell’energia continuano a calare e l’occupazione è in aumento anche se risulta essere ancora poca la manodopera.

I dati condivisi da Confindustria

Da poche ore Confindustria ha reso pubblici i dati riguardo alla Congiuntura flash del mese di febbraio. Al suo interno è possibile rilevare che l’inflazione è in calo vedendo così anche diminuire i prezzi dell’energia. Poco alla volta in Italia è riuscita ad evitare la recensione.

Secondo i dati, sembra che l’inflazione in Italia continui a diminuire anche grazie ad una variazione minore dei prezzi dell’energia elettrica. Nonostante ciò, sia gli alimentari che il costo dell’energia, al netto risultano essere in salita.

Confindustria, a questo riguardo afferma che il prezzo del gas a febbraio resta basso, anche se al di sotto dei livelli che si sono registrati durante il 2022. Secondo i dati, il prezzo del petrolio finalmente si è stabilizzato arrivando a dei valori poco più alti di quelli prima della crisi.  “Viceversa, rincarano a inizio  2023 le commodity non-energy (+3,4% da ottobre), soprattutto i metalli (+16,8%), mentre i prezzi alimentari continuano a scendere (-1,2%)”.

Il presidente di Confindustria Lombardia Francesco Buzzella- Nanopress.it

Grazie al ribasso del costo dell’energia è possibile trovare una diminuzione dell’inflazione sia in Europa che in Italia. Una situazione che porta un po’ di ottimismo per quanto riguarda l’aumento dei tassi.

Analizzando i dati raccolti, è possibile affermare che l’economia italiana sta andando avanti meglio del previsto, avviandosi addirittura ad evitare la recessione anche durante i primi tre mesi del 2023.

A questo riguardo Confindustria afferma che l’Italia risulta essere resiliente grazie a “l’ottima tenuta” del 2022. In base a ciò che afferma il centro studi degli industriali, pare che il Pil italiano stia andando meglio di come si era previsto. Così facendo, è semplice pensare che il Paese sia in grado di evitare “la correzione al ribasso dei livelli di attività”.

La crescita del PIL italiano

Uno studio all’interno del quale Confindustria afferma che il PIL italiano è destinato a crescere scendendo da un +3,9% del 2022 ad un valore che nel 2023 sarà molto più basso.Nelle più recenti previsioni dei principali istituti, pur con delle differenze tra stime poco sopra o sotto il +0,6%, c’è una generalizzata e importante revisione al rialzo rispetto alle stime post-estate 2022, quando ci si aspettava una stagnazione o una moderata recessione, a causa del caro-energia.”

Inoltre, come continua Confindustria, la modifica del PIL per questo anno in corso risulta essere pari ad uno +0,4% e non intorno allo zero come si era presupposto alcune settimane fa.

Il fattore in questione motiva quindi un grande rialzo per quanto riguarda la crescita annuale del 2023.

Una situazione che porta addirittura all’aumento dell’entusiasmo per quanto riguarda L’economia dell’Eurozona. In base ai dati condivisi da Confindustria, sia in Germania che in Francia, luogo in cui il PIL era rallentato durante gli ultimi mesi del 2022, a gennaio sembra essere stato delineato un quadro decisamente più ottimistico.

Migliora la situazione economica in Italia- Nanopress.it

Infatti il Pmi tedesco ritorna nella zona di espansione e quello manifatturiero rimane leggermente al di sotto della soglia.

Situazione diverse in Francia luogo in cui la manifattura risale anche se i servizi risultano ancora essere deboli.  Inoltre i dati riguardo all’occupazione risultano essere in aumento anche se in Italia la manodopera continua ad essere molto scarsa.

Un miglioramento si è registrato anche per la produzione industriale in quanto, i dati qualitativi del mese di gennaio affermano che è questo uno scenario “in miglioramento” mentre, nel settore delle costruzioni, è necessario invece attendere la continuazione della fase di debolezza.

Secondo la ricerca pare inoltre che le famiglie italiane decidono con parsimonia come spendere i propri soldi proprio a causa dell’inflazione alta. Infatti, per spendere meno e portare a casa di più, gli italiani scelgono di recarsi ai discount.

Marina Nardone

Sono Marina Nardone, nata nel 1992 e diplomata al liceo classico. Amo la scrittura anche se il mio cuore è occupato da un'altra passione, quella per l'uncinetto con cui creo dei piccoli capolavori. Su Nanopress.it mi occupo di economia.

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