Il virologo Fabrizio Pregliasco si pronuncia sulla nuova influenza australiana, che si sta diffondendo nel nostro Paese. Ecco quali sono le sue non proprio rosee previsioni.
L’influenza australiana, chiamata anche l’influenza del cammello, è una patologia causata anch’essa da un coronavirus, proprio come il Covid-19, ma il tasso di contagio è più basso.
Nonostante questo, secondo i dati la mortalità è più alta ecco perché molti esperti del settore stanno mettendo in guardia gli italiani. Tra questi anche Fabrizio Pregliasco, che ha detto la sua.
Ospite di “Un Giorno da Pecora”, programma radiofonico di Rai Radio 1, il professore di Igiene dell’Università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha detto la sua sulla nuova influenza australiana.
Dopo un numero di contagi e vittime elevato nelle ultime settimane, la situazione sta preoccupando non pochi italiani e i pareri degli esperti sono quanto mai ascoltati.
Anche il virologo Fabrizio Pregliasco, come altri colleghi prima di lui, ha esposto la sua opinione in merito, affermando che le possibili vittime di quest’influenza potrebbero arrivare anche a ventimila, visti i dati delle ultime settimane.
Infatti, nei giorni scorsi, ci sono stati i più alti numeri di vittime dovute all’influenza dall’inizio della stagione.
Il virologo ha spiegato che il numero di contagi sta aumentando e, in vista delle feste di Natale, la situazione potrebbe anche peggiorare:
Sta salendo il numero dei contagi anche se il picco per questa influenza ci dovrebbe essere subito dopo le feste
Dati preoccupanti, che dopo due anni e mezzo di pandemia non sono proprio di conforto. Ma le precauzioni possono essere prese, dice Pregliasco, come ad esempio non partecipare ai cenoni se si hanno raffreddore, febbre e sintomi influenzali.
Secondo il virologo, anzi, si dovrebbe limitare il numero di partecipanti massimo a dieci persone in casa, per evitare possibili contagi eccessivi.
Meglio conosciuta come Mers, l’influenza australiana è causata da un coronavirus, come il Covid-19.
Si è diffusa maggiormente in Medio Oriente, in Africa e in Asia meridionale, ma è arrivata da qualche settimana anche in Europa.
Non ci sono allerte al momento, ma sicuramente un invito a stare attenti perché questo virus, rispetto all’influenza tradizionale, ha un tasso di mortalità molto più alto.
L’aspetto “positivo” è che l’influenza australiana è meno contagiosa, infatti il numero dei contagi dal 2021 ad oggi ammonta solo a 2600 persone.
I sintomi sono quelli classici di un’influenza: febbre, tosse, dolori muscolari e respiro affannoso.
Potrebbe, poi, sfociare in una polmonite anche se non sempre presente, ma nei casi più gravi si parla anche di un’insufficienza respiratoria.
Come tutti i virus, quello dell’influenza australiana è più pericoloso per anziani e soggetti fragili, ma è giusto prestare attenzione in qualsiasi caso.
Non esistono vaccini per questa patologia, l’unica cura è quella sintomatica, ovvero seguita con farmaci specifici per l’influenza in maniera tale da alleviare prima possibile i sintomi.
L’appello di diversi esponenti della sanità europea, come l’agenzia per la sicurezza sanitaria inglese, è quello di stare particolarmente attenti da chi torna dai mondiali in Qatar, visto che il virus è molto diffuso in Medio Oriente.
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