Il primo caso di influenza australiana riscontrato a Genova. Un ragazzo di ritorno dalle vacanze ricoverato per febbre alta, essendo negativo ai tamponi covid 19, a seguito di ulteriori analisi è risultato positivo all’influenza H3N2.
Il virus scoperto nel laboratorio di Igiene dell’ospedale San Martino di Genova dove il ragazzo è tutt’ora ricoverato.
Il giovane giunto al pronto soccorso con febbre alta, tosse, problemi respiratori e dolori ossei. Seppur vaccinato con tre dosi si pensava potesse trattarsi di Covid. I medici lo hanno sottoposto ai tamponi il cui risultato negativo ha concentrato la loro attenzione su altre possibili cause.
Per questo motivo, il ragazzo di ritorno da una vacanza, è stato trattenuto per ulteriori accertamenti. In particolare si sottopone, il giovane paziente, ad una un’analisi molecolare finalizzata, proprio, alla ricerca dei principali patogeni respiratori. Grazie a questa analisi è stato possibile rilevare la presenza del ceppo H3N2.
Si tratta del primo caso in Italia per questo virus denominato influenza australiana.
Questo determinato ceppo, infatti, è particolarmente diffuso nell’emisfero australe dove, tra l’altro, adesso è inverno.
Proprio in Australia quest’anno l’influenza ha raggiunto dei picchi altissimi. Escludendo i due anni precedenti dove a causa del Covid pochi sono stati i dati sulla stagione influenzale, si tratta di una media che supera i valori degli ultimi cinque anni almeno.
Anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni a causa di questo ceppo influenzale i valori sono in netto aumento. I medici temevano che questo potesse essere il preludio di ciò che ci aspetterebbe questo inverno (ripetiamo che in Australia da Giugno è inverno).
Non a caso dalle pagine del suo Ian M. Mackay, virologo e Professore associato presso l’Università del Queensland, anticipava che l’emisfero boreale potrebbe andare incontro ad un grande inverno accogliendo tutti i virus, anche leggermente modificati, oggi presenti in Australia.
Ovviamente per la comunità medica è difficile a dirsi e, soprattutto, è troppo presto per dirlo. Intanto questo primo caso in Italia è un campanello d’allarme.
Per il direttore di Igiene del San Martino, Giancarlo Icardi occorre, quindi, una sorveglianza virologa continua ed occorre prendere in considerazione anche l’influenza nei percorsi diagnostici per i problemi e le infezioni respiratorie.
Ribadendo, ulteriormente, l’importanza della vaccinazione per i soggetti a rischio, in quanto, nei vaccini di Ottobre per l’influenza che saranno aggiornati, ci sarà anche la copertura per il ceppo H3N2.
Intanto la sequenza genica del virus riscontrato al San Martino è stata inserita sul sito internazionale come virus A/Genoa/2022.
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