A Parma è stato individuato il primo caso di influenza stagionale su un bambino di 9 mesi – ricoverato il giorno prima con febbre e difficoltà respiratorie – in lieve anticipo rispetto agli anni passati.
L’isolamento è avvenuto grazie all’equipe della Direttrice della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’ateneo cittadino, Adriana Calderaro: i medici hanno riscontrato nel paziente il virus influenzale del ceppo A, sottotipo H3N2.
Nel campione biologico del piccolo è stato anche isolato il Rhinovirus, responsabile del raffreddore comune, evidenziando quindi un’infezione mista dai due virus.
La Direttrice dell’ateneo parmense, che ha identificato il virus influenzale nel bambino, ha specificato: “Si tratta di un virus non nuovo e che ha circolato già negli anni scorsi – negli ultimi 4 anni – e per il quale la maggior parte della popolazione ha dunque già sviluppato gli anticorpi. Molta della popolazione adulta ha cioè già incontrato questo virus“.
L‘esperta sottolinea che “nella popolazione adulta non ci attendiamo grandi numeri di influenza in termini di casi: la situazione non è di allarme. E’ presumibile che molti non siano entrati in contatto con questo virus influenzale e dunque siano più suscettibili. Tale anticipo non è particolarmente indicativo, né indica una sua maggiore virulenza: i virus influenzali, in realtà, circolano tutto l’anno, continuamente e indipendentemente dalle stagioni“.
E ancora: “La comparsa di casi di influenza dipende da vari fattori: la numerosità dei soggetti ricettivi nella popolazione e le condizioni meteo che, con l’arrivo del freddo, favoriscono la permanenza in luoghi chiusi e più affollati“, ha quindi concluso Calderaro.
Sul primo caso di influenza stagionale è intervenuto anche il Virologo dell’Università degli Studi di Milano, Fabrizio Pregliasco: “E’ il primo caso di influenza stagionale ma si tratta di un caso ancora sporadico: l’epidemia vera e propria di influenza stagionale si avrà più avanti“.
“Si tratta – continua Pregliasco – di un primo caso sicuramente indicativo per l’avvio della stagione influenzale, ma ci vorranno ancora settimane perché l’effettiva epidemia influenzale che raggiungerà il culmine con l’arrivo delle temperature più rigide. Nessun allarmismo, considerando che in questo primo periodo vedremo anche molte altre forme simil-influenzali“.
In conclusione, riferendosi al Covid-19: “Essendo virus già circolati e comunque ricompresi nel vaccino nelle loro varianti attese, ci aspettiamo quest’anno meno casi nella popolazione adulta e questo potrebbe rivelarsi molto utile anche sul fronte della identificazione dei casi Covid-19“.
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