Una stagione ad alta intensità, questo è quanto prospettano gli esperti, per l’influenza. Dopo anni in cui il virus influenzale è circolato, nonostante tutto, di meno grazie al distanziamento ed alle mascherine, quali misure per il covid, con l’autunno oramai alle porte il rischio è alto.
A parlare della delicatezza di questo momento è, proprio, il direttore generale della Prevenzione al ministero della Salute, Gianni Rezza.
Intervenendo ad un convegno a Roma, infatti, l’esperto ha sottolineato come ci siano già tutti gli indicatori per far temere una stagione influenzale con una alta intensità di contagi.
La preoccupazione è motivata anche dal fatto che, ci troveremo dinanzi ad un virus il quale negli ultimi anni ha circolato poco. Verso il quale, quindi, avremo meno difese immunitarie. La mancanza di mascherine e distanziamento, poi, ci esporrà per forza di cose ad un rischio di contagio più alto.
Naturalmente per Rezza, anche in questo caso, è utile e necessario il ricorso al vaccino. Si pensa, addirittura, ad una co-somministrazione dei due vaccini. Somministrare, in una unica seduta, sia il siero contro il covid che quello contro l’influenza, favorirebbe sia il sistema sanitario che il paziente.
Si ridurrebbero le sedute riuscendo in una gestione logistica più efficiente. E’ chiaro che, di fronte a remore che potrebbero sorgere in chi deve ricevere questi farmaci immunizzanti, non è l’unica strada percorribile quella della somministrazione in una unica seduta, afferma lo stesso Gianni Rezza durante il convegno.
Intanto a estate oramai finita, nonostante il caldo sembri farcelo dimenticare, i piani vaccinali per la prossima stagione sono già in dirittura di arrivo. Lo stesso Ministro della Salute, Roberto Speranza, a fine mandato viste le elezioni del 25 settembre, sarà chiamato a firmare e rendere esecutivi questi piani.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il professore Walter Ricciardi, dell’Università Cattolica di Roma.
I dati sull’influenza che giungono dall’emisfero australe, dove l’inverno è cominciato già da un pò, sono allarmanti. L’influenza ha preso a circolare molto prima del previsto ed i numeri fanno ipotizzare una impennata anche qui da noi.
Solo qualche settimana fa, del resto, proprio in Italia a Genova, è stato riscontrato il primo caso di influenza australiana.
Lo stesso Ricciardi riferendosi ad una stagione, definita impegnativa sul fronte influenza, pone l’accento sulla utilità dei vaccini. Anche per il professore si potrebbe ricorrere alla somministrazione del vaccino anti covid e di quello anti influenzale in uno stesso momento, ovviamente, su braccia differenti.
Insomma la tutela della salute, propria e degli altri, passa attraverso la scienza ed attraverso il ricorso a questi sieri immunizzanti che, sicuramente, tendono a porre un freno ai virus in circolazione.
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