Un ago di 4 cm ingoiato da una paziente durante un trattamento di devitalizzazione. Operata d’urgenza all’Ospedale di Bari Giovanni XXIII.
Al dentista sarebbe sfuggita l’estremità della siringa, poi finita nelle vie aree di una donna di 45 anni. Dopo il trasporto in ospedale la paziente è stata intubata e sottoposta a un’endoscopia per la rimozione del corpo estraneo. Il professor Marulli di chirurgia toracica: “Il caso dell’ago è solo l’ultimo in ordine di tempo“.
Operazione dal dentista da incubo a Matera, dove una donna si è ritrovata ad ingoiare per errore un ago di 4 cm. Durante il trattamento odontoiatrico di devitalizzazione infatti, il professionista aveva usato una siringa per anestetizzare la paziente, ma pare che l’estremità dell’ago si sia erroneamente spezzata. Dunque la 45enne avrebbe ingoiato l’ago, finito nelle vie aree, e giunto fino ai polmoni.
La donna è stata immediatamente trasportata al Giovanni XXIII di Bari, al Policlinico, struttura specializzata nelle endoscopie d’urgenza. A salvarle la vita ci hanno pensato i medici e gli infermieri dell’equipe del professor Marulli. La 45enne è stata immediatamente intubata e sottoposta all’endoscopia per la rimozione del corpo estraneo.
Grazie ai sanitari del reparto di chirurgia toracica, è stato rimosso perfettamente il pezzo di siringa finito nella via aerea, che aveva attraversando dopo essere stato ingoiato la trachea e si era incuneato nel bronco inferiore del polmone destro.
Sono stati diversi i casi similari, trattati dalla squadra di chirurgia toracica del Policlinico di Bari. Lo racconta il professor Marulli, che parla del caso della devitalizzazione come uno dei tanti capitati in questi mesi. “Abbiamo rimosso un molare, un chiodo, un chicco di uva, una moneta di 5 centesimi”.
Il medico, direttore dell’unità operativa di chirurgia toracica, è intervenuto tramite una nota spiegando che la maggior parte dei casi riguarda in genere i bambini. Quest’ultimi sono soliti ingoiare giocattoli – inadatti alla loro età – pezzetti di plastica, o anche tipo di cibo come noccioline e mandorle. Ultimo caso molto singolare, tra i pazienti di pediatria, è stata la rimozione di una lampadina di un cellulare giocattolo.
Negli ultimi 10 anni, all’Ospedale barese, sono state più di 200 le operazioni di broncoscopia effettuate per la rimozione di un corpo estraneo. In Italia, soprattutto al sud, il Policlinico di Bari rappresenta un punto di riferimento ed è inoltre unico centro in tutto il sud Italia a poter effettuare endoscopie sui bambini al di sotto di 18 mesi in caso di sospetto corpo estraneo.
I dati parlano di ritrovamento di corpo estrano – in caso di diagnosi sospetta – con una percentuale circa del 30%, soprattutto sui pazienti pediatrici al di sotto di due anni.
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