Iniziano il mese col piede giusto queste categorie: 200 euro in più in busta paga

Arrivano gli aumenti in busta paga per alcune categorie di lavoratori, da 200 euro in più per queste categorie. Ecco quali sono. 

Bonus busta paga
Bonus busta paga – Nanopress.it

Sembrerebbe proprio che ci siano buone notizie per alcune categorie di lavoratori. I rinnovi dei Ccnl di alcune categorie potrebbero produrre aumenti in busta paga da 200 a 435 euro. I sindacati stanno procedendo proprio in questi giorni con le contrattazioni per stabilire le quote dei vari aumenti. Questi innalzamenti degli stipendi sono anche legati all’inflazione, aumentata in particolar modo nell’ultimo anno. Quali sono le categorie coinvolte? Scopriamolo. 

Aumenti in busta paga per il settore alimentare e bancario

Sono coinvolti tra gli altri, i lavoratori del settore alimentare e bancario. I sindacati hanno inoltre richiesto per alcune categorie anche una riduzione delle ore di lavoro. 

I rinnovi dei contratti, insieme agli aumenti, dovrebbero arrivare quindi anche prima dell’estate. Quali sono le altre categorie coinvolte? Tra gli altri i bancari, i cui sindacati hanno fatto richiesta di un aumento pari a 435 euro in busta paga. Si parla quindi di un aumento del 14,7% per 270.000 lavoratori delle banche. 

Fare calcoli
Fare calcoli – Nanopress.it

Sono coinvolti anche coloro che lavorano nel settore alimentare, con una richiesta di aumenti fino a 300 euro ogni mese. Un aumento del 13,5% che potrebbe coinvolgere oltre 400.000 lavoratori.

Come questi lavoratori riceveranno gli aumenti

Come verranno percepiti gli aumenti? Verranno aggiunti fino a 230 euro sullo stipendio minimo e 70 euro da aggiungere come Iar. Cos’è lo Iar? L’Incremento Aggiuntivo della Retribuzione in busta paga è una somma di denaro aggiuntiva che viene corrisposta dal datore di lavoro al dipendente e che viene indicata in modo specifico all’interno della busta paga.

Tale somma può essere erogata a discrezione del datore di lavoro e non è obbligatoria, ma può essere prevista all’interno di accordi aziendali o contrattuali. L’incremento può essere legato a specifiche prestazioni lavorative, ad esempio alla raggiunta di determinati obiettivi di produzione o di vendita, oppure può essere erogato a titolo di premio o gratifica per meriti o impegno dimostrato dal dipendente.

Busta paga
Busta paga più alta per questi lavoratori – Nanopress.it

In ogni caso, l’Incremento Aggiuntivo della Retribuzione rappresenta una forma di riconoscimento economico supplementare per il lavoratore che va a integrare il salario base previsto dal contratto di lavoro.  Oltre a questo, verranno aggiunti anche 30 euro legati alla mancata contrattazione di secondo livello. 

Da 200 euro di aumenti in busta paga anche per altri lavoratori 

Ma non è finita qui: ci sono altre due categorie di lavoratori che stanno aspettando ancora il rinnovo dei contratti con conseguenti aumenti. Si tratta degli ombrellai e dei produttori di pellame. Il settore è molto vasto, comprende infatti circa 56.000 persone.

Per loro, i sindacati hanno chiesto 220 euro di aumento al mese. Anche i 18.000 lavoratori del settore occhiali dovrebbero percepire un aumento di 200 euro. 

Inoltre, sono coinvolti anche un milione di metalmeccanici, che da giugno di quest’anno potrebbero percepire un aumento di 80 euro in busta paga. Si tratta di aumenti legati al sistema di protezione dei salari dall’inflazione, come da regolamento introdotto nel 2016.

A stabilire questo sistema è stato, infatti, un accordo stipulato tra le parti sociali del settore metalmeccanico italiano, con l’obiettivo di garantire ai lavoratori del settore una tutela contro l’andamento dei prezzi al consumo.

Soldi
Soldi – Nanopress.it

In pratica, il sistema prevede l’indicizzazione automatica degli stipendi dei lavoratori in base all’andamento dell‘indice dei prezzi al consumo, in modo da garantire loro un aumento reale del potere d’acquisto nel tempo.

Questo accordo è stato molto importante per i lavoratori del settore metalmeccanico, poiché ha consentito loro di mantenere un livello di reddito adeguato alle necessità della vita quotidiana, senza subire una perdita di valore della propria retribuzione a causa dell’inflazione.

Inoltre, il sistema ha favorito la stabilità economica delle imprese del settore, evitando conflitti sociali e garantendo una maggiore fiducia dei lavoratori nei confronti delle loro aziende.

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