Un giovane ossessionato dal desiderio di sposare una ragazza incontrata per caso è stato arrestato e condannato a due anni di reclusione con l’accusa di stalking. Nel 2011, un giovane di nazionalità irachena aveva incrociato una studentessa all’interno di uno dei corridoi dell’Università La sapienza a Roma. Noory Mohammad si era immediatamente innamorato e allora si era adoperato per rintracciare il numero di telefono del padre, per fare a lui la proposta di matrimonio (e infatti con lei non ha mai parlato). Questo spasimante aveva valutato la bellezza della donna ben 10 cammelli.
”Le offro dieci cammelli in cambio della mano di sua figlia”, avrebbe detto il giovane al padre della ragazza, insistendo talmente tanto da arrivare a telefonare fino a 50 volte al giorno all’uomo (italiano, così come tutta la sua famiglia). La prassi è questa in Iraq: un uomo che vuole sposare una donna deve avere il consenso del padre. E a poco sembra importare il fatto che la ragazza in questione non sapesse nulla. Il ragazzo infatti – difeso dagli avvocati Mara Locoro e Domenico Naccari – non ha mai voluto mettere la giovane donna a conoscenza della sua iniziativa.
Noory Mohammad ha insistito così tanto con il padre della ragazza che quest’ultimo è stato in un certo senso ”costretto” a denunciarlo per ritrovare un po’ di pace, perché non aveva nessuna intenzione di trattare sul matrimonio della figlia. L’uomo infatti accoglie la proposta come uno scherzo. Poi, nel 2011, quando capisce che sua figlia non sa nemmeno chi sia questo insistente pretendente, lo denuncia. Il 22 aprile 2015 l’uomo è stato condannato a due anni di reclusione con l’accusa di stalking.