Con l’approvazione il 16 settembre 2022 del nuovo Decreto Aiuti Ter. sono stati stanziati 14 miliardi di euro.
Parte di questi andranno a coprire con l’INPS per il bonus 150 euro.
INPS, 150 euro in più novembre
È pubblicato il decreto, dove sono raccolti i più recenti interventi di assistenza alle imprese e alle famiglie promossi dal Governo per contrastare il problema del rincaro dell’energia.
Una delle misure molto attese è il bonus una tantum di 150 euro indirizzate a lavoratori, pensionati e quanti percepiscono il reddito di cittadinanza.
Un aiuto per le famiglie italiane, per i rincari e per quanto si prospetta accadrà per l’autunno che rischiano di non arrivare a fine mese.
Si tratta di una replica e integrazione dell’analogo bonus del primo decreto Aiuti dove veniva disposto un bonus di 200 euro per le stesse categorie.
Mentre si attende l’arrivo del nuovo Governo si prospettano molti cambiamenti. Tuttavia occorre ricordare che tutti i bonus che sono stati stabiliti in questo periodo complicato e difficile sono stati confermati alcuni per la fine del 2022 altri prorogati sino al 2023.
Si abbassa il reddito richiesto
Occorre ricordare che alcuni aiuti sono erogati da comuni e amministrazioni locali, che per sostenere i nuclei familiari vivono in un periodo di enormi difficoltà.
Poiché i bonus sono stanziati seguendo una specifica graduatoria, è fondamentale capire se i requisiti richiesti sono soddisfatti o meno dalla propria condizione economica.
Per quanto è dato sapere al momento il nuovo bonus da €150 arriverà il mese di novembre anche ai pensionati. Sono incluse le invalidità civili e accompagnamento ovviamente residenti in Italia.
A questo proposito, si nota innanzitutto che, confrontato con il precedente, vedrà la platea dei beneficiari ridotta.
Le modalità di fruizione del nuovo sconto, del resto, richiedono requisiti di reddito in genere più rigorosi, diversificati a secondo del tipo di beneficiario.
Ad esempio, nel caso dei lavoratori dipendenti, possono beneficiare dei 150 euro di cui sopra, solamente tutti coloro che percepiscono una retribuzione che non supera i 1.538 euro fino al novembre 2022.
Per quanto riguarda il limite, esso non supera, da un punto di vista annuale, il valore di 20.000 euro, rispetto al limite di 35.000 euro fissato dal decreto Aiuti come requisito per beneficiare del precedente bonus di 200 euro.
Per il calcolo, la norma chiarisce come il reddito debba essere valutato al netto dei contributi previdenziali e assistenziali. Da questo sono esclusi il valore delle abitazioni, dei trattamenti di fine rapporto e delle mensilità arretrate sottoposte a tassazione separata.
I dipendenti si vedranno recapitare il nuovo indennizzo in modo automatico attraverso lo stipendio di novembre. Anche in questo caso, quindi, bisognerà comunicare al datore di lavoro di non aver ricevuto la prestazione dall’INPS o da altri enti, come è accaduto nei mesi scorsi per il pagamento dei 200 euro.