Ecco quando faranno ingresso in pensione i nati negli anni ’60. Ecco che arriva la conferma finalmente da parte dell’INPS.
Vi sveliamo tutto sull’ingresso in pensione delle persone che attualmente hanno più di 60 anni. Sono loro i prossimi che dovranno andare finalmente in pensione. Molti di loro, però, non lavorano già e stanno avvertendo i danni dovuti alla crisi. Ecco che, per questo, vi mostriamo quando andranno in pensione e con quali modalità previste dallo Stato italiano.
Ingresso in pensione, da cosa dipende
Sono davvero tantissimi i cittadini italiani nati dal 1960 in poi che si chiedono quando potranno finalmente andare in pensione. Dovete sapere, che l’ingresso in pensione varia per ciascun cittadino in base a numerosi requisiti.
Bisogna dire, però, che sempre più anziani hanno bisogno di entrare in pensione il prima possibile. Magari per motivi economici oppure perché non sono più propensi a lavorare per tanti motivi. Per fortuna, il nostro Paese prevede un ingresso in pensione anticipato e anche per coloro che sono nati negli ani ’60.
L’ingresso in pensione per i nati negli anni ’60 dipende da tutta una serie di fattori. Innanzitutto, dagli anni di contributi obbligatori versati durante il periodo di lavoro. Si tratta forse del requisito più importante al 2023.
Alcune tra le opzioni disponibili che permettono di entrare in pensione in anticipo sono, ad esempio, Quota 103, Opzione Donna e l’Ape Sociale.
Ogni soggetto deve valutare la propria situazione, per capire quando effettivamente qual è il beneficio previsto dallo Stato del quale può usufruire.
Ecco che di seguito vi sveliamo tutti i dettagli di queste tre opzioni disponibili. Se avete alcuni dubbi relativi a quali alternative siano le migliori per la vostra situazione, vi raccomandiamo di recarvi presso un CAF di zona.
Quando entreranno i nati negli anni ’60
In generale, per andare in pensione in anticipo è necessario aver versato minimo 41 anni e 10 mesi di contributi, nel caso dei soggetti femminili, e 42 anni e 10 mesi nel caso dei soggetti maschili.
Per quanto riguarda le altre alternative disponibili, compare in primo luogo Quota 103, che permette un ingresso in pensione con 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Bisogna dire che, se beneficerete di Quota 103, non potrete ottenere più di 5 volte l’importo del trattamento minimo, che sono ben 2.818,70 euro. Questo, almeno, fino a quando non farete 67 anni.
L’altra alternativa è Opzione Donna, che permette alle donne del nostro Paese di entrare in pensione a 58 anni, se hanno versato almeno 35 anni di contributi. Per beneficiarne, bisogna essere caregiver, invalide o licenziate.
Infine abbiamo l’Ape Sociale, che può essere concessa a chi ha almeno 63 anni e ha versato minimo 30 anni di contributi. Anche loro devono essere o caregiver o invalidi al 74% o disoccupati oppure lavoratori gravosi.
Quest’ultima categoria deve aver versato almeno 36 anni di contributi. Come Opzione Donna, anche in questo caso l’ammontare dell’assegno dipende da vari fattori, come ad esempio i contributi versati. Bisogna dire, però, che in nessun caso può essere maggiore di 1500 euro al mese in un anno.