La rivalutazione delle pensioni porta delle buone notizie, inoltre questo gruppo di pensionati potrà avere un aumento sino a 2625 euro.
La Riforma delle Pensioni 2023 è sul tavolo dell’Esecutivo Meloni che sta cercando di mettere in piedi dei cambiamenti positivi, oltre che coerenti. L’INPS è pronto ad accogliere ogni tipo di modifica a favore dei pensionati, non solo quelli che vorranno uscire prima dal lavoro ma anche chi desidera restare oltre l’età pensionabile e chi prende un assegno minimo. Una categoria in particolare potrebbe arrivare a prendere 2.625 euro di aumento sull’assegno: facciamo chiarezza a riguardo?
Rivalutazione delle pensioni 2023
La Legge di Bilancio è oggetto di discussione, anche se la bozza ha avuto dei riscontri positivi su quasi tutti i suoi punti. Come anticipato prima e come argomentato dai media nazionali, il discorso delle pensioni è un insieme di domande e risposte da dare a tutti i pensionati italiani.
Il sistema della rivalutazione delle pensioni, come da legge italiana in vigore, entra in vigore dal 1° gennaio 2023. Il Governo ha quindi suddiviso le fasce di rivalutazione a sei in totale, con redditi differenti ognuno dei quali con gli aumenti previsti dall’adeguamento al pari del 7,3%.
La modifica non offre solamente delle buone notizie, ci sono infatti dei pensionati che subiranno una penalizzazione. Questa categoria comprende coloro che percepiscono una pensione che supera i 2.100 euro al mese. Per loro la rivalutazione non sarà totale ma solo parziale con abbassameti percentuali dall’80% sino al 35% man mano che l’assegno pensionistisco si alza.
Misura totale con aumento sino a 2625 euro, per quale categoria di pensionati?
Tra le novità che ci sono sul tavolo delle decisioni, anche una rivalutazione delle fasce di importo per le pensioni da 2.100 euro sino a 2.625. L’aumento è quindi previsto in una forma completa e totale del 100%
Le tabelle di rivaluzione parlano chiaro, infatti ci sono dei pensionati che potrebbero arrivare a prendere sino a 2625 euro di pensione, grazie alle rivaluzioni percentuali che sono state proproste e devono essere ancora confermate. Si parla ovviamente di euro lordi.
L’aumento in questione di cui tutti parlano potrebbe essere una ipotesi concreta e non impossibile. Il Governo ha già stilato una stima dei costi che si potrebbero presentare che raggiunge i 250 milioni di euro. Il MEF è in fase di valuzione e non è ancora certo che si potrà avere questa buona notizia sulla Legge di Bilancio. Opposizione e maggioranza continuano a discutere, certamente con toni particolarmente sentiti che andranno avanti sino al 31 dicembre 2022 – ultima data utile.
Il tema pensioni è veramente spinoso e difficile da mettere nero su bianco, con il pressing continuo sugli aumenti oltre alla rivalutazione di cui sopra. Le minime potrebbero raggiungere i 600 euro e poi successivamente i 1.000 euro, mentre resta il nodo degli aumenti sino a 2.625 euro per le fasce medie. Insomma, nelle prossime ore si potranno avere delle notizie in merito e arrivare ad una tabella confermata.