Questi lavoratori potrebbero chiedere all’INPS di andare via dal lavoro a 64 anni, senza aspettare: queste sono le condizioni richieste.
È sicuramente un nuovo anno all’insegna delle novità per quanto riguarda il mondo delle pensioni e non solo. Come si è potuto constatare, tutti i soggetti che percepivano la pensione minima hanno potuto trovare un adeguamento sulla quota di inizio mese con percentuali molto più alte di quelle solitamente percepite. Non è tutto, infatti il Governo Meloni ha studiato strumenti differenti per permettere l’uscita dal lavoro anticipatamente. Per andare in pensione a 64 anni quali sono i requisiti necessari?
Come fare per non attendere i 67 anni di età per andare in pensione? Il Governo Meloni ha attuato una serie di strumenti che sono utili al fine di poter gestire al meglio l’uscita dalla pensione in maniera anticipata. Ovviamente, i soggetti interessati si chiedono come poter richiedere la pensione a 64 anni magari con un assegno alto e non tagliato.
Per il 2023 è prevista la quota 103, anche se non sempre è una strada logica da prendere soprattutto se gli anni di contributi sono molti. Tuttavia, le strade sono molte per andare via dal lavoro una volta compiuti 64 anni.
Si ricorda che quota 100 ha ottenuto non pochi successi, per questo motivo le stime hanno confermato che nella maggior parte dei casi i 64 anni siano l’età migliore per richiedere la pensione. L’assegno potrebbe inoltre essere alto per tutti coloro che aspettano questa età, considerando le varie valutazioni che sono state fatte dal Governo Meloni.
Chi ha compiuto 64 anni e ha 41 anni di contributi versati può ottenere una finestra di pensionamento interessante, conveniente e con l’opportunità di avere l’assegno al mese alto.
La strada che gli esperti consigliano è certamente quota 103, con una finestra che propone l’anticipo per l’uscita dal lavoro a 62 anni e 41 anni di contributi. Non sempre però conviene soprattutto se il soggetto in questione non ha moltissimi contributi versati. Per questo motivo è bene attendere qualche mese prima di lasciare il lavoro, così da non avere tagli di vario genere.
Se ci sono a disposizione 42 o 43 anni di contributi, il soggetto che vuole andare in pensione potrebbe valutare l’età a 64 anni. È bene considerare l’età di pensionamento con il massimo dei contributi ma senza limite di età: da valutare se si lavora da tantissimo tempo e sono stati accumulati contributi anno dopo anno.
Ci sono anche delle alternative? In teoria sì, infatti il Governo ha fatto in modo di studiare più strumenti e strade. La pensione anticipata ordinaria è sicuramente una opzione da prendere in considerazione, da valutare per tutti coloro che hanno iniziato le attività lavorative dal 1° gennaio 1996 con versamento dei contributi da quell’anno in poi.
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