Ci sono delle donne molto fortunate che potranno accedere alla pensione 4 mesi prima dell’età prevista per legge: con quali requisiti?
Una novità gradita per le donne, con il Governo che sta cercando di mettere a punto alcuni strumenti a disposizione. L’obiettivo è poter andare in pensione prima del tempo, individuando quelli che sono i requisiti minimi come età compiuta e anche contributi versati arrivando a lasciare il lavoro anche 4 mesi prima del previsto. In ogni caso, al momento, si stanno vagliando vare ipotesi: facciamo chiarezza su quelli che sono gli elementi da prendere in considerazione?
C’è una ipotesi che sta facendo gola al Governo e sicuramente sarà di impatto anche per moltissime donne. Non solo, con questa opzione si potrà ridurre o eliminare quelli che sono i vincoli minimi per lasciare il lavoro con il sistema contributivo previsto dalla legge italiana.
L’Opzione Donna torna a bussare alla porta delle pensionate, con il Governo che potrebbe anticipare di quattro mesi l’uscita dal lavoro per ogni figlio e a tutte le riforme delle pensioni. Questo è quello che è stato riferito dai Sindacati – come riporta anche Il Sole 24 Ore – durante l’incontro che ha visto come protagonista il tema delle donne che devono andare in pensione.
Se si mette l’accento sui quattro mesi in anticipo, allora si parla di 700 milioni di spesa per il Governo, per questo motivo sono in corso alcune valutazioni per comprendere se ci siano o meno delle coperture.
Oltre alla possibilità di andare in pensione 4 mesi prima dall’età canonica per le donne, si potrebbe anche arrivare a ridurre o eliminare il vincolo dell’assegno sociale – 1,5 volte – così da accedere prima e senza preoccupazioni.
Un sistema che ad oggi – spiega il segretario confederale CISL Ganga – limita fortemente quelli che sono i vantaggi di una richiesta per la pensione anticipata. La novità è stata presentata e appoggiata sul tavolo del Governo, così che si possa discutere e trovare una via d’uscita per il futuro.
Il Governo ha sempre avuto la voglia di modificare l’Opzione Donna così come presentata al momento, ma per ora non sono stati ancora definiti tutti quanti i punti necessari per arrivare a questo punto. Modificare la norma così com’è oggi richiede l’impiego di alcune risorse che sono necessarie per coprire gli assegni e le richieste.
Ferrari – segretario confederale CIGL – ha evidenziato che questo incontro è stato interlocutorio per mettere sul tavolo una serie di opzioni dedicate alla donna. Uno strumento a disposizione da non sottovalutare, arrivando poi a raggiungere l’obiettivo.
Ricapitolando, l’obiettivo primario è sicuramente fare in modo che le donne possano richiedere la pensione 4 mesi prima senza il taglio dell’assegno. Una proposta messa in campo dai sindacati, ora al vaglio del Governo.
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