Bonus in arrivo e 400 euro in più sulla vostra pensione: tutto quello che dovete sapere a tal proposito.
Ecco che sembra essere certo: le pensioni del 2023 potrebbero subire un incremento. In questo articolo cercheremo di capire meglio circa questi aumenti e quello che possono significare per i pensionati.
Ma soprattutto cercheremo di capire chi potrà riceverli.
Aumento pensioni minime: che cosa possiamo sapere?
Oggi si parlerà dell’aumento delle pensioni minime. Un tema molto caldo e molto sentito da chi appunta riceve la pensione e vorrebbe ricevere qualcosa in più.
Già in campagna elettorale si era parlato di questo tema e del fatto che le pensioni minime sarebbero aumentate di ben 1000 euro.
D’altronde se ci pensiamo bene le pensioni minime sono davvero basse e riceverle significa solo continuare a fare la fame e essere poveri.
Attraverso i vari studi della Caritas o anche di CGIA di Mestre possiamo capire e constatare come chi percepisce la pensione minima viva in una situazione non molto positiva, anzi. Se si dovesse sopravvivere solo con quella si morirebbe di fame letteralmente.
Eppure l’aumento di 1000 euro ovviamente non ci sarà, ma non temete, perché in questo articolo stiamo per darvi comunque una speranza, se si parla di aumento delle pensioni minime.
Integrazione al trattamento minimo; cos’è?
Toccare questo tema significa fare riferimento ai diversi tipi di aumenti delle pensione minima che potranno essere ricevuti già l’anno prossimo.
Tra gli aumenti del 2023 abbiamo l’integrazione al trattamento minimo.
Iniziamo con il dire che tale integrazione non fa riferimento a tutte le pensioni minime, ma a quelle che seguono il calcolo secondo il sistema misto o il sistema retributivo.
In aggiunta a tale integrazione sembra che scatterà anche un altro aumento, quello per la perequazione all’inflazione. Le pensioni minime già da gennaio prossimo saranno aumentate e subiranno un incremento del 7,3%.
Dunque, la pensione minima che oggi è di 525,38 euro, sarà aumentata del valore detto poc’anzi.
Il ministro Giorgetti ci ha tenuto a precisare che per le pensioni dell’anno che verrà la perequazione ha proprio il valore del 7,3%.
Calcoli precisi degli aumenti: quanto si riceverà mensilmente e annualmente
Molti di voi si staranno chiedendo esattamente di quanto saranno questi aumenti. Per rispondere a questo dobbiamo fare un po’ di calcoli.
Iniziamo con il dire che nell’anno che verrà è previsto un aumento di 38, 35 euro sulla pensione minima mensile che si riceverà.
Ecco che l’assegno di ogni pensionato, ogni mese ammonterà a 563,73 euro con una cifra all’anno di 7.328,49 euro.
Ecco che si parla di un incremento di 38 euro mensili che farà registrare un aumento totale che va oltre a 400 euro annuali. Sembra una cifra alta, eppure siamo in presenza di un numero ancora troppo basso.
Pensiamo all’inflazione che è arrivata al 12%, un valore che risulta essere molto più elevato del 7.3 %.
Valore questo che utilizza il ministro Giorgetti se si parla della perequazione delle pensioni. Ecco che si spera che per le pensioni del 2023 ci siano ben altri aumenti più consistenti che possano essere anche più coerenti con la situazione appena descritta.
Il valore utilizzato per la perequazione dovrebbe infatti essere in equilibrio con i dati che abbiamo a nostra disposizione per cercare di essere davvero d’aiuto ai pensionati che invece vivono una situazione davvero penalizzante.
Pensiamo anche al fatto che la fine della pensione di cittadinanza significa anche essere ancora più in difficoltà.
Insomma i pensionati hanno bisogno di aumenti più forti e che possono consentire loro di vivere meglio e con una certa dignità.
Per ora riceveranno questi 400 euro annuali, ma non demordete! Potrebbe anche succedere ben altro e noi ce lo auguriamo e ve lo auguriamo.