Non solo belle notizie dopo l’uscita della lista di chi è oggi penalizzato: per questi niente pensione INPS nel 2023.
La manovra sulle pensioni 2023 è in corso d’opera e nella maggior parte dei casi il Governo sta cercando di attuare strategie positive. Non sarà di certo possibile accontentare tutti, con manovre e strumenti che potranno agevolare l’uscita anticipata dal lavoro e dare comunque un assegno dignitoso. Nello stesso tempo emergono alcuni fatti, come la lista dei pensionati che non riceveranno la pensione INPS nel 2023. Proviamo a fare chiarezza e capire chi sono, la motivazione e anche cosa potranno fare a riguardo.
Pensioni e provvedimenti 2023
Il nuovo Governo Meloni è a lavoro per mettere in piedi una manovra pensionistica per il 2023 che possa soddisfare gli italiani. Ovviamente, si dovrà far fronte a più richieste e problematiche in essere ma ci sono già buone notizie.
L’assegno minimo dovrebbe avere un aumento congruo, mentre altri soggetti potranno lasciare prima il lavoro con un determinato totale di anni di contributi versati. Nel frattempo il Reddito di Cittadinanza non arriverà più nelle tasche di tutti e una buona scrematura sembra essere stata effettuata.
Non solo, le disposizioni arriveranno anche per le pensioni cercando di mettere paletti dove serve e vantaggi per tutti coloro che ne hanno bisogno. Una manovra che sta sollevando non poche domande, mentre gli esperti mettono l’accento su alcuni fattori. Sembra infatti che una platea di persone non andranno in pensione nel 2023.
Niente pensioni nel 2023: questi i penalizzati
Il nuovo Governo si sta concentrando sulla Legge di Bilancio e anche sulla Manovra delle Pensioni per il 2023. Sembra che verrà introdotta anche una carta risparmio per fare la spesa dedicata solo agli aventi diritto, con reddito molto basso.
Restando sul tema pensioni 2023, alcune modifiche potrebbero essere un boccone amaro per una determinata platea di soggetti. Chi vorrà andare in anticipo e lasciare finalmente il lavoro, dovrà aver compiuto 62 anni e maturato 41 anni di contributi versati. Nella Quota 102 veniva richiesta un’età di 64 anni e 38 anni di contributi versati.
È previsto anche un adeguamento del 35% per tutti gli assegni che superano 10 volte il minimimo e degli adeguamenti particolari. La manovra ha pensato anche a degli esclusi, infatti chi ha 61 anni e non ha versato almeno 41 anni di contributi non potrà chiedere la pensione anticipata.
Cosa vuol dire? Se nel 2021 il soggetto interessato ha compiuto 62 anni e ha versato 37 anni di contributi ha potuto chiedere la quota 102. Nel 2023 questo non sarà più possibile: i nati nel 1960 e 1961 sono penalizzati e non potranno richiedere la pensione nel nuovo anno che sta per arrivare.
Ci saranno altre novità? Non ci resta che attendere e vedere se nella manovra 2023 sulle pensioni ci saranno altri tagli o esclusi. Per ora queste persone nate nel ’60 e ’61 sono coloro penalizzati e tagliati fuori dalla richiesta di assegno nel 2023.