Buone notizie dall’INPS per queste categorie, con una pensione a 56 anni se si sono versati 20 anni di contributi.
Il tema pensioni è sempre argomentato e oggi più che mai si attendono tutte le possibili novità. Il Governo è a lavoro per la riforma delle pensioni, che non verrà presentata se non nel 2024. Nel frattempo, sono stati messi sul tavolo alcuni strumenti interessanti per lasciare il lavoro in anticipo. Non tutte le categorie potranno godere di questo trattamento, ma nella maggior parte dei casi si potrà avere la pensione a 56 anni con soli 20 anni di contributi versati.
La possibilità di poter lasciare il lavoro in anticipo, richiedendo la pensione a 56 anni è oggi concreta. Ci sono degli strumenti e delle misure non ancora utilizzate e poco conosciute. La legge italiana richiede che si vada in pensione a 67 anni, ma per alcune categorie è possibile anche andare via prima dal proprio lavoro e professione.
Una delle possibilità è in vigore e non ha una scadenza, così da essere sfruttata il prima possibile. Una misura favorevole sotto ogni punto di vista: pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Uno strumento con età non alta e un minimo di contributi versati.
La misura in oggetto è la pensione di vecchiaia anticipata che si richiede se si possiede una invalidità dall’80% in poi. Questo vuol dire che la categoria in oggetto può lasciare il lavoro nel momento in cui ha compiuto 56 anni e ha versato 20 anni di contributi con una capacità lavorativa non oltre i 4/5. Questo è per le donne, mentre gli uomini dovranno attendere sino ai 61 anni.
La decorrenza delle varie prestazioni si posticipa di un anno dalla data di maturazione dei requisiti richiesti. È l’unico vincolo dello strumento per ottenere la finestra mobile oltre che 20 anni di contributi versati, per uomini e donne. Questo significa che si lascia il lavoro in anticipo per chi ha una invalidità che supera l’80%, con certificazione da parte dei medici incaricati.
Per richiedere questo tipo di pensione a 56 anni, la legge evidenzia che l’invalidità dovrà essere specifica e non generica. Quella generica si riferisce alla riduzione della propria capacità lavorativa, con difficoltà nel svolgere le azioni nella vita di tutti i giorni. È importante avere un riconoscimento da parte della Commissione Medica Invalidi Civili della ASL.
Per richiedere la pensione 56 anni per le donne e 61 anni per gli uomini è richiesta l’invalidità pensionale, certificata dalla Commissione medica.
Questo significa che il soggetto ha una specifica riduzione della capacità lavorativa e delle azioni di tutti i giorni, come da certificato che la attesta in misura dall’80% in poi. In caso di dubbio o per fare la domanda, chiedere informazioni ad un consulente specializzato.
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