Ecco che vi sveliamo com’è possibile che l’INPS possa erogare le pensioni ai cittadini con 61 e 62 anni con questi requisiti specifici.
Arrivano nuove agevolazioni per gli italiani di mezz’età, per quelli che sperano di poter beneficiare di un cedolino meritevole, dopo tantissimi anni di lavoro.
Oggi, a causa della crisi dovuta dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina e alla ripresa dalla pandemia che non si è rivelata facile come ci aspettavamo, sono sempre di più i cittadini italiani in difficoltà.
Ed è proprio per questo che lo Stato italiano sta pensando a nuove opzioni sulla pensione, che possano anticipare l’età pensionabile, aumentare gli importi e ridurre i requisiti che escludono tantissime categorie di italiani.
Se siete curiosi di scoprire le ultime novità, continuate a leggere il nostro articolo per scoprire tutto su questa nuova opzione che permetterà all’INPS di erogare la pensione anche ai cittadini italiani con 61 e 62 anni d’età.
Andare in pensione a 61 e a 62 anni, è possibile?
Non tutti ne sono a conoscenza, ma lo Stato italiano permette ad alcune categorie di soggetti di andare in pensione in anticipo. In particolare, ad alcuni sarebbe permesso di andare in pensione già a 61 e a 62 anni.
E’ quindi un’opzione possibile anche se davvero molto complicata. La ragione è che, per andare in pensione a quell’età, sarebbe necessario possedere tutta una serie di requisiti che è davvero difficile avere.
A consentire gli italiani di andare in pensione a quell’età è la Quota 41, che molti chiamano anche Quota 102.
Siete curiosi di scoprire quali sono i requisiti specifici che ogni cittadino dovrebbe possedere per beneficiare della Quota 41? Non vi resta che proseguire con la lettura del nostro articolo, vi spieghiamo tutto.
Ecco tutti i requisiti necessari voluti dall’INPS
Moltissimi italiani non aspettano altro di poter andare in pensione in anticipo a soli 61 o 62 anni. Purtroppo, però, non è così facile.
Per beneficiare della già citata Quota 41, infatti, è necessario avere determinati requisiti, davvero restrittivi. In particolare, bisogna aver versato almeno 41 anni di contributi obbligatori, che non è un obiettivo così facile da raggiungere.
Proprio per il requisito del possesso di almeno 61 anni e quello del versamento di 41 anni di contributi, sono in tanti gli addetti ai lavori a definire quest’opzione Quota 102. Questi presupposti, infatti, segnerebbero un peggioramento del limite contributivo, correlato ai 3 anni in meno necessari per andare in pensione.
Oggi, con la Quota 102, è possibile dire addio al proprio lavoro a 64 anni, soltanto nel caso in cui si abbiano versato almeno 38 anni di contributi obbligatori nell’arco della propria vita lavorativa. Ma le cose potrebbero cambiare.
Il nuovo 2023 prevede che saranno tantissimi i pensionati a poter beneficiare della nuova Quota 41, anche se sicuramente tanti altri italiani ne verranno esclusi, per la difficoltà di raggiungere i 41 anni di contributi obbligatori.
E voi avete avuto l’abilità e la fortuna di versare ben 41 anni di contributi di lavoro? Fateci sapere se sarete i cittadini ai quali sarà concesso di andare in pensione a 61 e a 62 anni.