I nuovi dati diffusi dall’Inps ci mostrano quali sono i redditi dei lavoratori italiani, siano essi pubblici o privati. Un reddito medio che, nel 2021, per i dipendenti pubblici, si stanzia intorno ai 33.600 euro.
Differenza notevole con quello dei dipendenti privati e dei commercianti che essere risulta più basso. Vediamo insieme.
L’Inps ha diffuso i dati relativi al reddito medio annuale dei lavoratori italiani. Differenze fra i dipendenti pubblici e quelli privati, ancora di più con chi lavora in modo autonomo, come i commercianti. Partendo dalla categoria più in alto, cioè quella con il reddito medio più elevato, ritroviamo gli amministratori nella gestione separata, con un reddito medio annuale di circa 50.400 euro.
Scalino più basso, invece, per i domestici che arrivano ad un guadagno annuale di poco più di 7.400 euro. Questi dati, dove nel mezzo ci sono tutti i restanti lavoratori, escludono coloro che, invece, hanno fatto ricorso ai voucher o i lavoratori occasionali.
Altro dato importante è la crescita del numero dei lavoratori: nel 2021, quelli censiti sono stati 25 milioni 774mila, lo 0.5% in più rispetto all’anno precedente, il 2020.
Per quel che riguarda i dipendenti pubblici, che sono circa 3,45 milioni, il loro reddito annuale, rispetto all’anno 2020, è sceso di 1000 euro, rispetto ai 34.880 euro dell’anno precedente. Quello invece dei dipendenti privati è aumentato di 1500 euro, rispetto ai 21.300 euro del 2020.
La categoria dei lavoratori autonomi, come i commercianti invece (che, come analizzato dall’Inps, sono quasi 2 milioni) vede ridotto il proprio reddito medio di 700 euro. Rispetto al precedente anno analizzato, che era intorno ai 21.150 euro.
La categoria più bassa, quella dei domestici, invece, registra un aumento di 400 euro nel reddito medio annuo, rispetto ai 6.980 euro del 2020. Dall’altro lato, però, l’Inps ha, anche, censito i lavoratori agricoli autonomi che hanno un reddito medio che si aggira intorno ai 12.760 euro. Chi lavora, sempre in agricoltura, ma come semplice operaio, invece vede aumentare il suo reddito di 700 euro, rispetto ai circa 8.030 euro della precedente annualità.
Il numero dei lavoratori censiti dall’Inps è aumentato ancora rispetto al 2020 e, anche, al 2019: quest’anno sono stati circa 25 milioni quelli censiti, con un rialzo dello 0.5% rispetto al 2020 e dello 0.9% rispetto al 2019.
Sono esclusi da questo tipo di osservatorio tutti i lavoratori professionisti iscritti alle casse previdenziali dei loro rispettivi ordini professionali. Nonostante tutto, però una stima anche per questo tipo di lavoratori e per il loro reddito annuo c’è: circa 23.000 euro all’anno.
Nel 2021, fa sempre osservare l’Inps, si è lavorato qualche settimana in più rispetto al 2020 (42 settimane nel 2021, contro le 40 del 2020). Nel corso di questo anno, però, si sono persi quasi 35.000 artigiani, 60.000 commercianti e 7.000 lavoratori agricoli autonomi.
Ancora una volta, la forbice di differenza fra uomini e donne è presente nel 2021. Gli uomini hanno lavorato intorno alle 43 settimane in media, con un reddito annuo che si attesta intorno ai 25.950 euro. Le donne, invece, hanno lavorato 41 settimane in media con un reddito medio annuo intorno ai 19.200 euro.
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