INPS,proprio queste donne potrebbero ricevere la loro pensione fino a 5 anni prima. Ecco i dettagli.
La pensione e la possibilità di riceverla prima o a 55 anni, smettendo di lavorare e godendosi pienamente la fase della terza età. In questo articolo si parlerà di diversi casi e di diverse possobilità per andare in pensione prima del previsto. Tale possibilità potrebbe apparire come una completa illusione, considerando le ripetute modifiche in Italia ma pure a livello europeo, per quanto riguarda il sistema di previdenza.
Come andare in pensione prima del previsto
Se si parla di pensione, non si può non pensare a tutte quelle possibilità che possono permetterci di riceverla prima, soprattutto in specifici casi. Ma in tal caso bisogna studiare diverse variabili.
Prima di tutto si dovrebbero andare a studiare i mezzi utilizzati per calcolare la pensione, così da considerare le eventuali soluzioni efficaci per anticipare la pensione.
Ultimamente si vocifera di una prossima riforma che coinvolgerebbe il settore pensionistico. Tutto ciò sta suscitando notevoli speranze nelle donne ma pure negli uomini, in riferimento alla possibilità di poter andare in pensione all’età di 55 anni. Alternativamente, si spera comunque di poter andare in anticipo in pensione, rispetto ai 67 anni previsti attualmente.
Pertanto fino a quando non ci saranno dei decreti concreti, è preferibile non lasciarsi prendere dall’entusiasmo. Nel frattempo, si può provare a capire se si potrà e in che modo andare in pensione all’età di 55 anni, basandosi sull’ordinamento valido tuttora. Oltre a pensare a quello che potrebbe prospettarsi nell’immediato futuro.
Ecco quando si va in pensione nel 2023
Ora l’età collegata alla pensione, ma solo se si è provveduto a versare minimo una ventina d’anni di contributi, è quella di 67 anni. Ma tale decisione potrebbe anche cambiare. Inoltre chi non dispone di 20 anni di contributi ma ne ha raggiunti almeno 5, dovrà attendere i 71 anni di età.
Un aspetto sicuramente difficile da applicare, prettamente per quei lavoratori che svolgono dei mestieri molto stancanti dal punto di vista fisico. Ma per queste categorie sono state comunque stabilite delle misure personalizzate, tramite la legge di Bilancio 2023.
Tra queste c’è quella che coinvolge le lavoratrici, ovvero l’Opzione donna, stabilita per alcune categorie come ad esempio quella delle caregivers o chi è invalida. I contributi in tal caso devono corrispondere almeno a 35 anni con un minimo di 60 anni, che diminuisce di un anno per ciascun figlio.
Ma per chi desidera sapere se si può andare in pensione a 55 anni, l’unica possibilità reale attualmente corrisponde a quella della Quota41.
In questo caso, però, i requisiti previsti si basano su un minimo di 41 anni di contributi versati, con un versamento cominciato prima dei 19 anni di età. Ne consegue che, per poter usufruire della pensione anticipata a 55 anni, bisogna aver iniziato a lavorare all’età di 14 anni.
Inoltre possono ottenere questo beneficio solo quelle categorie di tutela, come ad esempio chi è soggetto a invalidità con una percentuale minima del 74%.
Quando non si dispone di tutti i requisiti segnalati dalla Quota41, in ogni caso c’è l’eventualità di andare ugualmente in pensione a 55 anni. In tal caso, però, soltanto con 20 o 30 anni di contributi, associando la pensione a una situazione di invalidità. Un esempio concreto in questo caso sono le donne non vedenti che hanno una decina d’anni di contributi, per quanto concerne le lavoratrici private. L’età della pensione correlata alle dipendenti statali sale a 56 anni.
Concludendo ora come ora risulta arduo pensare che in breve tempo possano verificarsi dei cambiamenti così radicali, che possano consentire a tutti i lavoratori di andare presto in pensione.
Si può solo essere fiduciosi nei confronti di un futuro più semplificato, in riferimento alla situazione attuale pensionistica. Potendo pure disporre di un mutamento a livello economico estremamente soddisfacente, oltre alla possibilità di poter beneficiare di un anticipo della pensione.
Altri dettagli a tal proposito: pensione 5 anni prima?
I requisiti visti poc’anzi sono sicuramente difficili da raggiungere da alcune categorie di persone, come per esempio chi lavora in condizioni non proprio avvantaggiate o chi tende a prendersi cura dei cari.
Ecco che proprio per questo si prevedono delle misure considerato nella legge di Bilancio 2023.
Parliamo dell’Ape sociale che altro non è che un assegno che eroga l’Inps e che è da destinare a chi svolge mansioni di un certo tipo, definite come gravose e a chi presenta un’invalidità del 74%. E’ da destinare anche a quei dipendenti che hanno visto esaurirsi l’assegno della disoccupazione. Tenendo conto che bisogna aver compiuto 63 anni.
Se si parla di Opzione donna si fa riferimento a quelle lavoratrici che presentano un’ invalidità o che sono state lincenziate e che abbiano maturato 35 anni di contributi e 60 anni di età da ridursi di un anno a seconda di quanti figli si hanno. Quindi un anno per ciascun figlio.
Per concludere si fa riferimento alla Quota 103 che invece potrebbe consentire di andare in pensione 5 anni prima, ovvero a 62 anni con 41 anni contributivi alle spalle però.
Ecco che quindi donne e uomini potrebbero andare 5 anni prima in pensione, ma solo se si rispettano questi requisiti.
Da notare che in tal caso non si parla di trattamenti cumulabili attraverso il proprio reddito che sia da dipendenti o da autonomi. Tranne per quel reddito di lavoro occasionale che come si sa sembra avere un massimo di 5000 euro annuali.
Insomma bisogna tener conto di tutto questo per capire se si fa parte di tali categorie o meno.