Il mese di maggio sarà particolarmente favorevole per una determinata categoria di cittadini italiani. L’INPS, infatti, ha comunicato che questi pensionati riceveranno ben quattro mesi di arretrati, e non solo. Ecco, a tal proposito, tutto quello che c’è da sapere.
Dopo aver terminato gli studi, ognuno intraprende il proprio percorso lavorativo, attività destinata ad accompagnarci per diversi anni. Per quanto spesso possa risultare faticosa da portare avanti, la carriera è un aspetto della vita più che fondamentale. Essa, infatti, non solo ci permette di realizzarci da un un punto di vista personale, ma ci fornisce anche i mezzi per vivere e la possibilità di pagare i contributi per la pensione che prenderemo in futuro.
Al termine dell’attività professionale, dunque, si inizia a percepire l’assegno pensionistico erogato dall’INPS. Per via dei rincari e del conseguente aumento del costo della vita, però, la situazione economica dei pensionati italiani attualmente non è delle migliori. Molti di essi, infatti, faticano a coprire anche le spese fisse mensili, e il periodo della vita che dovrebbe essere dedicato al riposo e al relax diventa così un’ulteriore fonte di ansie e preoccupazioni.
È in arrivo, però, una buona notizia per molti pensionati italiani. A partire dal mese di maggio, infatti, sono previsti due tipi di aumenti sugli assegni pensionistici. Uno di essi, come precedentemente accennato, corrisponde al pagamento di quattro mesi di arretrati. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
Lo scorso 3 aprile, l’INPS ha rilasciato una circolare molto interessante tramite la quale ha annunciato la rivalutazione delle pensioni minime per gli anni 2023 e 2024 dovuta alla crescita dell’inflazione. L’ente preposto, inoltre, sempre nella suddetta comunicazione, ha anche determinato che l’aumento non sarà erogato “una tantum”, ovvero, “per una volta soltanto”, bensì in tutte le mensilità, a partire da gennaio 2023 fino a dicembre 2024, tredicesima inclusa.
Per l’anno 2023, dunque, per tutti i percettori di pensione minima di età inferiore a 75 anni, l’aumento previsto sull’assegno pensionistico corrisponde all’1,5%. Per chi ha più di 75 anni, invece, l’aumento equivale al 6,4%. Nel 2024, l’aumento sarà del 2,7% per entrambe le fasce d’età. Ciò significa che a partire dal mese di maggio, coloro i quali hanno meno di 75 anni e percepiscono una pensione minima di 563,74 €, riceveranno 572,20 €; i pensionati con più di 75 anni, invece, percepiranno 599,82 €.
Dopo aver compreso tutto ciò che concerne l’aumento delle pensioni minime che entrerà in vigore a partire dal mese di maggio, sarà sicuramente saltata ai vostri occhi una piccola “incongruenza”. Dato che tale aumento è previsto da gennaio 2023, tutti voi vi starete sicuramente chiedendo come recuperare le somme di denaro corrispondenti alle suddette percentuali dei mesi che vanno da gennaio, appunto, a quello attualmente in corso.
A fornire la risposta a tale quesito ci ha pensato l’INPS, sempre tramite la circolare emanata lo scorso 3 aprile. L’istituto nazionale della previdenza sociale, a tal proposito, ha dichiarato che i quattro mesi di arretrati verranno erogati con il primo pagamento.
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