Dall’INPS non arrivano solo delle buone notizie, infatti per queste categorie è in arrivo una pensione dimezzata.
Pensioni dimezzate? In pochi sanno che il gender gap non riguarda solamente gli stipendi ma anche le pensioni. Se si guarda la situazione a livello mondiale, si può affermare di come le donne possono richiedere la pensione con un 74% del patrimonio in comparazione con gli uomini. In Italia è il 76% o comunque il 77% in Europa. Gli studi che sono stati svolti svelano le cifre e di come questa categoria nel tempo sarà sempre più penalizzata.
Pensioni dimezzate per questa categoria
Lo studio denominato “Global Gender Wealth Equity 2022” svolto da WTW – società di consulenza leader mondiale – ha messo in evidenzia la differenza tra i Paesi e anche delle pensioni. In linea generale, il vero divario non è solo sugli stipendi ma anche sulle pensioni. Donne e uomini non sono trattati in egual maniera, come evidenzia lo studio. Quando si arriva alla pensione, le donne che ricoprono dei ruoli importanti raggiungono un solo 62% del patrimonio con percentuali comunque minori man mano che si cambia il ruolo chiave.
In Europa, in particolare, si regista un divario economico non gravissimo con un 77% sul patrimonio femminile. La differenza di ricchezza dagli uomini è comunque ancora disparita ria e questo è un concetto in continua discussione. La Spagna è il Paese con il punteggio più alto in assoluto, mentre i Paesi Bassi hanno quello più basso raggiungendo solo il 70%.
Studi e stime di settore
Questo è uno studio a livello globale, che evidenzia come il gap pensionistico di genere sia un argomento ancora poco discusso. Nel momento in cui le donne vogliono lasciare il lavoro, sanno che non avranno mai la medesima pensione di un uomo. Un divario che mette l’accento su condizioni non proprio ragionevoli, in un contesto moderno e comunque avanti nel tempo.
I professionisti che hanno svolto questa ricerca hanno evidenziato di come i risultati siano stati sorprendenti. L’ipotesi di divario è stata confermata. I fattori principali che causano tutto questo sono sicuramente dovuti alla carriera delle donne e di una disparità che si attua già sul mondo del lavoro. È un principio di diversità e inclusione, con una considerazione che non si ha per le donne a fine carriera nonostante i ruoli ricoperti.
Non solo, arrivando in Italia il Monitoraggio INPS sul pensionamento e i suoi flussi ha confermato quanto sopra. Nei primi 3 mesi del 2023 c’è stata una liquidazione di più di 17.000 pensioni: se un uomo ha un importo medio di 1.357 euro, per la donna si registra un importo come 904 euro. Questo corrisponde al 33,38% in meno.
I dati INPS non riguardano solamente le pensioni di vecchiaia ma anche quelle anticipate. Le donne percepiscono una quota ridotta, mentre gli assegni degli uomini valgono in media molto di più.