Alcuni lavoratori potranno ricevere degli stipendi più alti se hanno dei particolari requisiti. Vediamo quali e perché.
La ristrutturazione del sistema fiscale potrebbe diventare realtà nei prossimi due anni grazie al via libera del Consiglio dei Ministri. Ciò potrebbe significare stipendi più alti per qualcuno.
Nei prossimi anni, qualche lavoratore potrebbe essere in grado di percepire degli stipendi più alti. Ciò sarà vero in virtù del fatto che il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla riforma del fisco. La riforma fiscale, fortemente voluta dal Governo Meloni, è attualmente suddivisa in 5 parti ed è composta da 20 articoli. Il suo obbiettivo è quello di ridefinire tutto il sistema fiscale, spaziando dalle tasse, passando per i procedimenti, arrivando alle sanzioni e ai testi unici.
Tale riforma, che era attesa da ben 50 anni, prevede delle novità di rilievo, sia per i cittadini che per gli imprenditori. Tra le cose che la riforma vuole cambiare, spicca l’abbassamento delle aliquote Irpef. Il testo, infatti, mira ad arrivare ad una flat tax che sia valida per ognuno. Non solo, tra le novità importanti dovrebbe arrivare anche l’abbattimento dell’Ires. La riforma mira anche a contrastare l’evasione fiscale. L’obbiettivo ultimo, però, è quello di allentare la pressione delle tasse su tutte le famiglie italiane.
Al momento, però, l’iter non si risolverà in molto tempo ma sarà piuttosto lungo. Il Cdm infatti, deve superare altri due step: in primis una conferenza unificata, in secundis l’autorizzazione da parte del Capo dello Stato alle Camere.
Dunque, l’iter sarà piuttosto lungo ma comincerà con la discussione al Senato e alla Camera. L’obbiettivo del Governo sarà conseguire l’approvazione totale del Parlamento prima di agosto. Quando diventerà legge, si arriverà alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
La seconda fase sarà quella dell’applicazione che dovrebbe avvenire entro i due anni. In particolare, la revisione delle aliquote Irpef potrebbe far arrivare alcuni lavoratori a stipendi più alti.
In virtù di questo, con un cuneo fiscale ridotto, gli stipendi cresceranno e la ripresa dell’economia potrebbe diventare realtà. Ciò potrebbe essere possibile anche grazie ai fondi PNRR che dovrebbero arrivare. Nello specifico le aliquote potrebbero ridursi da 4 a 3.
Le opzioni possibili che si prefigurano all’orizzonte, al momento sono due. La prima riguarda le aliquote centrali al 27%, la più bassa potrebbe scendere al 23% soltanto per chi percepisce redditi fino a 15000 euro.
L’opzione numero due, invece, prevede che la fascia del 23% da 15 a 28mila euro. Successivamente, potrebbe subire un innalzamento del 33% per chi percepisce stipendi fino a 50mila euro. Per chi percepisce stipendi più alti, invece, la percentuale potrebbe arrivare a 43% per redditi superiori. Si mira, però, ad arrivare ad una flat tax, entro i 5 anni.
Il governo mira anche a tutelare chi percepisce degli stipendi medio bassi. Un’altra strategia è quella di prevedere meno detrazioni per guadagni più alti. Le agevolazioni potrebbero essere previste anche per chi, nei prossimi dieci anni, deciderà di non andare in pensione anticipata.
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