L’INPS ha deciso di levare gli assegni ad una categoria di cittadini nati in un determinato periodo. Ecco quale.
Per poter far fronte alle difficoltà degli italiani che in questo periodo stanno avendo molti problemi riguardo il pagamento di bollette, gas e derrate alimentari il Governo ha messo a disposizione alcuni Bonus.
Molti di questi sono stati emessi e verranno nei prossimi mesi rilasciati grazie al Decreto Aiuti e Decreto Aiuti bis anche se le percentuali di denaro che alcuni cittadini si ritroveranno sul conto anche se maggiorate sono minime rispetto all’acquisto dei beni e servizi.
INPS: i limiti ai nati in un determinato anno
Per questo motivo, si sta cercando di capire quale manovre effettuare in modo che i problemi legati all’inflazione, dovuti dalle conseguenze della guerra in Ucraina possano ammortizzarsi e ristabilire l’economia del nostro Paese.
Per fare ciò sono stati pensati degli incentivi. In particolar modo riguardo l’assegno sociale e le pensioni facendo si che il potere di acquisto dei pensionati possa essere in linea con il costo della vita e quindi che ci sia un equilibrio tra domanda ed offerta.
Purtroppo la crisi energetica e la difficile reperibilità delle materie prime degli alimenti ha portato negli ultimi mesi ad un netto aumento dei costi della vita che ha colpito tutti gli italiani anche quelli più abbienti.
E se questi ultimi stanno avendo difficoltà quelli che già avevano problemi economici sono rimasti schiacciati da questa crisi e pertanto si sta cercando di far fronte alle necessità di queste persone.
Il tema delle pensioni è sempre stato uno dei dibattiti accesi nel vecchio Governo Draghi e i Sindacati e per quanto quest’ultimo abbia potuto dire la sua l’Esecutivo ha sempre dimostrato di voler effettuare delle migliorie sul caso acquisti e pensioni ma ci sono stati degli impedimenti.
Il Governo Draghi era puntato sul taglio del cuneo fiscale facendo in modo che gli assegni previdenziali fossero maggiorati e mettendo in atto un bonus 200 per tutti coloro la cui pensione era inferiore ai 35.000 euro.
I problemi relativi alla Quota 100 e Quota 102
Adesso, con il nuovo governo che verrà formato in questi giorni, la situazione potrebbe cambiare ma c’è da prendere in considerazione una fascia di cittadini che hanno subito una dimenticanza.
Questi sono quelli nati nel 1960, infatti il 31 dicembre c’è una misura previdenziale che rischia di essere eliminata per sempre e riguarda la famosa Quota 100 di cui si è molto parlato lo scorso anno.
Nell’estate 2021 si era parlato della totale eliminazione della Quota 100 e quindi tutti coloro che ne erano esclusi rischiavano di aspettare cinque anni per poter entrare in possesso del proprio assegno provvidenziale.
Questa misura consentiva a tutti i lavoratori che avessero avuto almeno 38 anni di contributi e il raggiungimento di 62 anni d’età compiuto di uscire dal mercato di lavoro e ottenere la pensione.
Tutti coloro che ne rientravano appartenevano all’anno 1959, mentre quelli nati nel 1960 non hanno potuto beneficiarne e così tra un nato nel ’59 e uno nato nel ’60 con la scomparsa della Quota 100 a dicembre 2021 ci sono 5 anni di differenza per poter lasciare il mondo del lavoro e godersi la pensione.
La stessa cosa, potrebbe accadere per i nati del 1959, in quanto con la Quota 102, i lavoratori nati nel 1958 potranno beneficiarne mentre coloro che sono nati nell’anno successivo dovranno aspettare tre anni prima di ottenere l’assegno previdenziale.
Per questo motivo, c’è una penalizzazione per i nati del 1958 e i nati del 1960 che rispetto ai nati del 1959 si ritrovano a dover lavorare più anni rispetto agli altri per via di una differenza di età che non ha consentito loro di rientrare in queste misure.
Al momento per ottenere la pensione il limite d’età è di 67 anni e 41 anni di contributi, in caso questi non sono stati mai emessi si provvederà con un assegno sociale.