L’inquinamento atmosferico rappresenta ancora un problema grave, secondo i dati che emergono dal rapporto Mal’aria 2015 di Legambiente. Le polveri inquinanti sarebbero fuori controllo e rappresenterebbero la causa di molte patologie e di morti premature. La situazione appare piuttosto critica soprattutto nell’area padana e nelle grandi città del centrosud. Tra le cause inquinanti più rilevanti, il trasporto su strada. In 32 capoluoghi, già dall’inizio dell’anno, si sono registrati più di 10 giorni di superamento della soglia massima di PM10 consentito ogni giorno.
I numeri
Fra le città più colpite dall’inquinamento nel 2015 ci sono Frosinone e Parma, che si piazzano al primo posto della classifica, avendo avuto 20 giorni di superamento del limite consentito. Dal monitoraggio effettuato da Legambiente, si è visto che nel 2014 sono stati 33 su 88 i capoluoghi, in cui almeno una centralina di monitoraggio ha superato il limite di 35 giorni. I dati non sono confortanti, perché, nonostante il 2015 sia iniziato da poco, già 32 capoluoghi hanno registrato 10 giorni di superamento della soglia massima. In altre 14 città si è avuto un superamento un giorno su 2. A Roma, per esempio, si sono avuti 12 giorni oltre il limite e a Napoli 11. Da questo si capisce come le conseguenze non possano essere trascurabili, visto che ci sono state circa 3.400 vittime all’anno per quanto riguarda le morti premature dovute all’inquinamento. L’ultima stima precisa è del 2011, ma neanche negli anni successivi la situazione sembra essere andata meglio. In base ai dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Commissione Europea risulta che l’inquinamento atmosferico in Europa ha causato più di 400.000 morti premature. Quasi il 20% della popolazione dell’Unione Europea, inoltre, è sottoposto a livelli di inquinamento acustico che vengono considerati inaccettabili. Nel 2014 Frosinone ha superato il limite di PM10 di 3 volte, Alessandria di 2 volte e mezza, Benevento, Vicenza, Torino, Lodi e Cremona sono arrivate al doppio dei giorni consentiti.
I rimedi
Sarebbe importante attuare degli interventi rapidi e decisivi contro l’inquinamento ambientale. Sono stati gli stessi esperti di Legambiente a fare queste affermazioni, anche perché, secondo loro, le cause si conoscono e ci sarebbero tutte le soluzioni per rimediare. Per esempio, si potrebbe approvare rapidamente un piano di autorizzazioni integrate ambientali per gli impianti e si potrebbero utilizzare le migliori tecnologie per ridurre l’impatto ambientale. Bisognerebbe investire di più nella riqualificazione energetica, nelle fonti energetiche rinnovabili e nell’isolamento termico, combattendo anche le emissioni che provengono dagli impianti di riscaldamento domestici. Non si deve dimenticare che bisogna invertire la tendenza anche per quanto riguarda i trasporti, visto che oggi l’Italia continua a detenere un vero e proprio record di numero di auto per abitante, 65 ogni 100, e visto che il trasporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per spostarsi.
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