[didascalia fornitore=”ansa”]Il sistema che intercetta la plastica prima che finisca in mare[/didascalia]
Si chiama “il Po d’Amare” il nuovo progetto di prevenzione contro l’inquinamento da plastica in mare ideato da Fondazione per lo sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia, e realizzato grazie al coordinamento dell’autorità di Bacino distrettuale del fiume Po con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po). Il progetto, grazie a tecniche innovative, prevede di intercettare i rifiuti presenti nelle acque fluviali e, per quanto riguarda le plastiche, operare una selezione per avviare al riciclo. L’importanza di un intervento del genere è chiara se pensiamo che l’80% dei rifiuti marini deriva dalla terraferma (il restante 20% da pesca e navigazione) e raggiunge il mare dai fiumi e dai corsi d’acqua e dagli scarichi urbani.
Alla presentazione del progetto presso il Castello Estense di Ferrara hanno partecipato Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, Lorenzo Barone, direttore tecnico di Castalia, Antonello Ciotti , presidente di Corepla, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo Sostenibile, oltre al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.
E’ stato illustrato il dispositivo di raccolta situato a Pontelagoscuro (Fe), predisposto da Castalia, ossia una serie di barriere in polietilene che intercettano, selezionano e intrappolano e infine raccolgono la plastica galleggiante, e altri rifiuti destinati al mare. Il sistema di barriere non interferisce con la flora e la fauna del fiume in quanto la raccolta viene eseguita solo nella parte superficiale dell’acqua. Poi piccole barche, “Sea Hunter” raccolgono i materiali e li portano a riva dove vengono divisi e trasportati tramite cassoni all’impianto Transeco a Zevio (VR) distante circa 75 km.
La presentazione del progetto pilota “un Po d’Amare” si è poi spostata alla barriera di Pontelagoscuro nel Ferrarese dove il progetto si svolge concretamente. Una sperimentazione che, spiega Antonello Ciotti, presidente di Corepla, “abbiamo fortemente voluto. Un effettivo e innovativo argine a quell’80% di rifiuti marini che provengono dalla terraferma, frutto da una scorretta gestione dei rifiuti urbani, industriali e di abbandoni e smaltimenti illeciti”.
“Ci auguriamo – aggiunge Ciotti – che questo progetto possa favorire la creazione di reti ed opportunità per i territori e le imprese creando una economia circolare per valorizzare le proprietà di questo materiale. Oggi 8 imballaggi di plastica su 10 vengono recuperati e la nostra sfida è diventare catalizzatore nella ricerca e sviluppo di nuove applicazioni nel campo del riciclo. Bisogna agire prima che la plastica vada in mare poiché la reazione chimica con l’acqua salata ne rende molto piu complesso il riciclo”.
Con questo sistema brevettato, sottolinea Lorenzo Barone direttore tecnico di Castalia, “possiamo ipotizzare di recuperare 50 tonnellate di materiale in un mese”. Vogliamo poter contare su un futuro che tenga maggiormente in considerazione le risorse naturali esauribili e impegnarsi con tutti gli strumenti per mitigare l’incidenza degli agenti inquinanti deve essere compito di chi ha a cuore un ambiente sostenibile” aggiunge Meuccio Berselli, segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po.
Questa sperimentazione, spiega il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, “ci consente di monitorare la situazione delle plastiche galleggianti sul fiume Po e di vedere poi i risultati sulle nostre spiagge del Delta del Po. Una iniziativa intelligente e a costo zero per gli enti pubblici che migliora il nostro rapporto con un fiume così importante per la nostra città”.
In collaborazione con AdnKronos