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L’inquinamento in Cina ha raggiunto livelli esorbitanti. Sono tanti i danni ambientali che si stanno mettendo in atto in seguito a livelli così alti di smog e la vita delle famiglie cinesi è molto condizionata da tutto ciò. Proprio per spiegare come l’inquinamento incida sulla vita quotidiana delle famiglie in Cina, Greenpeace ha realizzato un corto dal titolo “Smog journeys”. Il film è stato girato dal regista Jia Zhangke, che ha vinto nel 2006 un Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia. La pellicola è molto interessante, perché ci fa vedere come la Cina può agire, per portare avanti la sfida e risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico.
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In particolare viene raccontata la storia di due famiglie, una di minatori, l’altra, invece, di designer di moda. Si vuole mandare un messaggio ben chiaro, sottolineando come respirare l’aria pulita sia una necessità fondamentale per tutti. Il poter assicurare il diritto di avere a che fare con l’aria respirabile non è una questione che può passare in secondo grado, ma rappresenta una priorità che richiede dei provvedimenti immediati. E’ questo ciò che hanno sottolineato i responsabili della campagna Clima ed energia di Greenpeace per l’Est dell’Asia. Consapevoli di tutto ciò, gli attivisti della nota associazione ambientalista chiedono al governo cinese di intervenire immediatamente, in modo che i cittadini possano essere salvaguardati.
La strategia importante dovrebbe essere rappresentata dal limitare la produzione di energia derivante da fonti di carbone. Si dovrebbe optare per la produzione energetica ricavata da fonti pulite, in modo che possano ridursi le emissioni, che rendono intollerabile la vita quotidiana in Cina. I dati a questo proposito sono molto allarmanti. Greenpeace ha diffuso alcune informazioni sull’argomento e ha messo in evidenza come nel 90% delle città esaminate si superino i limiti consentiti per legge di concentrazione media annuale di particolato. La produzione energetica legata al carbone raggiunge livelli altissimi e questo non assicura il rispetto dell’ambiente. Basti pensare che nel 2012, nell’area metropolitana di Pechino, sono stati consumati 313 milioni di tonnellate di carbone. Ma c’è un altro dato che fa riflettere ancora di più, soprattutto per quanto riguarda la tutela della salute pubblica: soltanto a Pechino nel 2010 all’inquinamento viene attribuita la responsabilità di 2.349 morti.
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