Tra i numerosi pericoli che minacciano l’ambiente, l’inquinamento da mercurio resta forse tra i più sottovalutati, perché fondamentalmente poco affrontato dai media e dall’opinione pubblica in genere. Sono noti da tempo i gravi danni alla salute dovuti all’esposizione con questo metallo estremamente velenoso, ma circa la questione ambientale l’allarme resta sommerso, e solo ogni tanto fa capolino sui giornali, nel momento in cui esplode un’emergenza, come ad esempio qualche anno fa quando il mercurio finì sulle nostre tavole. Ma vale la pena spendere qualche parola in più ed essere correttamente informati sull’inquinamento da mercurio, per la nostra salute e quella del pianeta.
In natura il mercurio allo stato puro è piuttosto raro da trovare, e si presenta sotto forme di minute gocce sparse nelle rocce dei giacimenti di cinabro: in compenso è diffusissimo in ambito industriale, nei processi di lavorazione e nell’uso di macchinari, oltre che nella produzione di prodotti farmaceutici, in apparecchi come termometri e barometri, e molto altro ancora. Questo vuol dire che la principale causa di contaminazione dell’ambiente è l’uomo, il quale ha triplicato la quantità di mercurio nel pianeta con le sue attività, con un aumento di quasi l’1,5 per cento l’anno. Il trattamento del mercurio può condurre ad un aumento progressivo della quantità del metallo nell’atmosfera, che penetra nei cicli di distribuzione che coinvolgono atmosfera, suolo ed acqua, e per anni resta in circolazione.
Il secondo passaggio della contaminazione arriva a toccare il cibo, entrando nella catena alimentare mediante microrganismi che inquinano piante ed animali, soprattutto i pesci, che a loro volta sono la principale fonte di contaminazione per l’uomo. Il mercurio si accumula nel nostro organismo, soprattutto nei reni, nel fegato e nel cervello, ed è causa di svariate patologie tra cui anemia, mononucleosi, leucemia e malattia di Hodgking, problemi endocrinologici, cardiovascolari, al sistema immunitario. Le misure di prevenzione sono alquanto scarse, e proprio l’Italia, secondo dati diffusi da Legambiente, risulta essere il primo Paese in Europa per inquinamento delle acque dovuti a sostanze quali arsenico, cadmio, cianuro, e appunto mercurio. Molto deve essere ancora fatto per tutelare l’ambiente da una minaccia per l’habitat naturale e le biodiversità che ospita come il mercurio, il cui principale responsabile, ça va sans dire, è ancora una volta l’uomo.
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