Ci sarebbero insetticidi e pesticidi tra le sostanze pericolose per i neonati: sarebbero responsabili di causare problemi comportamentali e cognitivi nei bambini. Diverse ricerche hanno messo in luce che alcuni agenti chimici sarebbero responsabili di danni al sistema nervoso centrale nei bambini non ancora nati. Si parla in particolare, oltre che di un quoziente intellettivo più basso, anche di disturbi da deficit di attenzione e dell’iperattività. E tutto questo a causa dell’esposizione a sostanze come piombo, mercurio e arsenico.
Il dottor David Bellinger, della Harvard Medical School, aveva già pubblicato uno studio, nel 2012, con il quale aveva analizzato gli effetti sul quoziente di intelligenza dei bambini dell’esposizione da parte delle madri, nel corso della gravidanza, ad alcune neurotossine. In quel caso i risultati furono preoccupanti e fu proprio il professore a spiegare che bisognerebbe assolutamente evitare un’esposizione, durante il periodo della gravidanza, a sostanze come i pesticidi.
Un altro studio più recente ha permesso di approfondire ancora di più la questione. A mettere in atto la ricerca sono stati Philippe Grandjiean, della Harvard Medical School, e Philip Landrigan, della Mount Sinai School of Medicine di Manhattan. I due scienziati hanno messo in luce la presenza di dodici sostanze chimiche che possiamo trovare comunemente nell’ambiente. Questi agenti sarebbero pericolosi perché causano degli effetti nel cervello dei bambini.
La maggior parte degli organofosfati presenti sul mercato, secondo GrandJean, è potenzialmente in grado di danneggiare un sistema nervoso in via di sviluppo. Secondo gli studiosi, la preoccupazione è che “i bambini di tutto il mondo sono esposti a sostanze chimiche tossiche non riconosciute che silenziosamente continuano a erodere il cervello provocando disturbi nei comportamenti”.