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Anche il Festival di Cannes 2015 si è inchinato a Inside Out, il nuovo film d’animazione della Pixar/Disney proiettato fuori concorso sulla Croisette e in arrivo nei cinema italiani subito dopo l’estate, il prossimo 16 settembre. Scritto e diretto da Peter Docter (già autore di Monsters & Co. e Up, per il quale ha vinto l’Oscar nel 2010), Inside Out ambisce a esplorare un mondo che tutti conoscono, ma che nessuno ha mai visto: la mente umana. Riuscendoci perfettamente.
La piccola Riley ha 11 anni e una vita felice. Divisa tra l’amica del cuore e due splendidi genitori, cresce insieme alle sue emozioni (gioia, rabbia, disgusto, tristezza e paura) che, accomodate in un bizzarro Quartier Generale, ne controllano la mente guidandola nella vita di ogni giorno. Nella sua testa governa infatti Joy (Gioia), positiva e intraprendente, si spazientisce Anger (Rabbia), sempre pronto alla rissa, si turba Fear (Paura), impaurito e sospettoso, si immalinconisce Sadness (Tristezza), triste e sfiduciata, e arriccia il naso Disgust (Disgusto), disgustata e svogliata. Trasferiti dal Minnesota a San Francisco, Riley e i suoi genitori provano ad adattarsi alla nuova vita, ma il primo giorno di scuola e il camion del trasloco perduto nel Texas, mettono però a dura prova le loro emozioni. E a peggiorare le cose ci pensa una disputa tra Sadness e Joy su come (e dove) indirizzare la vita della bambina…
‘Abbiamo voluto raccontare qualcosa in cui tutti si riconoscano davvero, mostrando le dinamiche del nostro cervello‘, ha ammesso Peter Docter, ‘Tutti viviamo delle stesse emozioni e l’alternarsi di questo fa parte della vita di ognuno di noi‘. E come ogni prodotto Pixar, anche Inside Out si rivolge a un pubblico eterogeneo: bambini soprattutto, ma anche adulti.
‘E’ il film più difficile che abbia mai fatto‘, ha aggiunto il produttore John Lasseter, padre/padrone della Pixar e definito da tutti il Walt Disney del XXI secolo, ‘qualcosa che mai si era visto prima come storia: pensate che nella sceneggiatura siamo partiti dagli studi sulla psicologia, sull’importanza delle emozioni e sulla memoria. Speriamo che Inside Out abbia sul cinema lo stesso impatto che vent’anni fa ebbe Toy Story‘.
E meno male, aggiungiamo noi, che a Cannes il film sia stato presentato fuori concorso: vista l’accoglienza del pubblico e della critica sarebbe stato un serissimo candidato per la Palma d’oro. Così, invece, i nostri Mia Madre, Il Racconto dei Racconti e Youth-La Giovinezza possono continuare a giocarsi le loro chance di vittoria.
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