Nemmeno Bebe Vio, tra gli ospiti di Matteo Renzi da Barack Obama alla Casa Bianca, è uscita indenne dal solito circo di polemiche e critiche da social network. Non sono mancati gli insulti, ma quelli degli hater di professione sono sembrati più attacchi qualunquisti dettati dalla vena polemica a ogni costo, dall’antipatia politica e dall’invidia. Mentre raccontiamo quanto accaduto, lo ammettiamo, la tentazione di smettere di scrivere è forte: perché riportare le solite polemiche da tastiera, alimentandole e facendo il gioco di chi sui social proprio non riesce a rilassarsi?
Anche perché se i media cominciassero a riportare tutte le attività quotidiane degli hater, dovrebbero formare delle redazioni apposite. Eppure continuiamo a scrivere per manifestare insofferenza verso qualunquisti, complottisti e criticoni da tastiera. Che per fortuna rappresentano la minoranza fisiologica di tutti i commentatori e che, in ogni caso, hanno diritto di manifestare il loro pensiero. Sia chiaro: il problema non è il sacrosanto diritto alla critica quanto la polemica a ogni costo.
Riportiamo il best of dei commenti velenosi ricevuti dalla 19enne campionessa paralimpica. Su di lei non vige il divieto di critica solo perché disabile: a causa di una meningite fulminante ha perso gambe e braccia a 11 anni, e presenta cicatrici sul volto. Non vogliamo scadere nel pietismo. La colpa della ragazza agli occhi degli hater, secondo noi, è quella di essere simpatica, di avere avuto successo nello sport nonostante il grave handicap fisico (è un esempio per tutti: per questo Renzi se l’è portata a Washington insieme a Roberto Benigni e altre eccellenze italiane) e di aver cenato insieme a Obama. Insomma, ha suscitato invidia. Cosa le è stato rinfacciato?
Di essere esibizionista e di sovraesporsi, come nelle foto in cui ha mostrato il look per la Casa Bianca, definito “inguardabile ed esagerato” (e la critica all’outfit ci sta). Ma saranno fatti di Bebe Vio se vuole farsi scattare una foto prima della cena con il presidente degli Stati Uniti e postarla su Instagram? Lo stesso social dove la gente comune posta pure le foto della cena dalla zia?
Poi c’è lo psicologo da tastiera che ci spiega come la ragazza abbia “un delirio narcisistico che forse fa compensare un passato difficile”. Sorridere davanti alla macchina fotografica evidentemente è il sintomo di un passato di sofferenza.
Poi ci sono quelli che con i 20mila euro dell’abito (un omaggio di Dior, mica degli italiani) la “fatina della disabilità” poteva aiutare i bisognosi e i disabili.
Ci sono gli immancabili complottisti, quelli che Bebe si deve vergognare ad andare a cena con un “satanista, pedofilo, massone, guerrafondaio”. Riferimento a Obama. Quelli che “le superpotenze vogliono sfruttare il personaggio per le loro campagne”. Come quella a favore dei vaccini: “Ha avuto la meningite? Ok, allora presto troveremo sponsorizzato il vaccino obbligatorio contro la meningite”. Ah, ecco cosa ci faceva negli States: era un complotto delle case farmaceutiche!
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Attacchi anche per la presunta vicinanza politica a Renzi, come se bastasse andare a cena con lui per votare SÌ al referendum (ma anche in questo caso, saranno fatti suoi?).
Attacchi perché ha viaggiato a spese degli italiani: “Noi pensiamo che sono tutti soldi che escono dalle nostre tasche! La sera su viale Marconi sarebbe molto meglio che andare con Renzi!”. Il polemista in questione le ha praticamente consigliato di andare a battere invece che salire sull’aereo presidenziale.
Fino al delirio puro: “Bebe Vio è l’esempio palese di come la medicina ufficiale non curi un cavolo e allo stesso tempo riesca a manipolare la visione della realtà delle persone, facendole credere miracolate dalla stessa”. Cosa?! E su questo ci arrendiamo: che noia.
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