L’assemblea plenaria del Parlamento Europeo ha tolto l’immunità a Mario Borghezio per gli insulti di stampo razzista rivolti all’ex ministra Cecile Kyenge. L’aula ha accolto la proposta del relatore Angel Dzhambaz di negare all’esponente leghista l’uso di privilegi da eurodeputato in relazione al suo commento rilasciato alla trasmissione di Radio24 La Zanzara in merito alla nomina dell’esponente PD a ministra per l’Integrazione: secondo l’assemblea, Borghezio “non ha agito nell’occasione svolgendo le proprie funzioni di membro del Parlamento”. Il voto apre le porte del tribunale per l’onorevole che è stato rimandato a giudizio a Milano con l’accusa di aver propagandato “idee fondate sull’odio razziale ed etnico”.
Intervistato alla radio, l’esponente leghista aveva commentato con parole durissime la nomina della Kyenge. “Questo è un governo del bonga bonga, vogliono cambiare la legge sulla cittadinanza con lo ius soli e la Kyenge ci vuole imporre le sue tradizioni tribali, quelle del Congo. Lei è italiana? Il Paese è quello che è, le leggi sono fatte alla cazzo”, aveva detto.
“La parola ‘negra’ in Italia non si può dire ma solo pensare. Fra poco non si potrà neanche dire clandestino”, aveva continuato, facendo il nome dell’ex sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini (quello delle fucilate contro gli immigrati) come suo ministro ideale.
“Mi sembra una brava casalinga, non un ministro del governo”, aveva proseguito, tirando in ballo anche Mario Balotelli che aveva accolto con favore la sua nomina. “Lui non fa il ministro, tira calci al pallone e va bene anche un congolese o un africano per farlo. E poi gli africani sono africani, appartengono a un’etnia molto diversa dalla nostra. Non hanno prodotto grandi geni, basta consultare l’enciclopedia di Topolino. Diciamo che io ho un pregiudizio favorevole ai mitteleuropei. Kyenge fa il medico, gli abbiamo dato un posto in una Asl che è stato tolto a qualche medico italiano”, la sua conclusione.
Soddisfatta la Kyenge che ha commentato con favore la decisione dell’europarlamento. “Il razzismo non può essere mai strumento di lotta politica: chi vi fa ricorso disonora le istituzioni e non ha diritto ad alcuna immunità”, ha dichiarato. “Un membro del Parlamento UE che manifesta disprezzo e odio in ragione del colore della mia pelle, non ha offeso solo me, ma i valori delle istituzioni europee e di tutti coloro che non riconoscono differenze e discriminano le persone per motivi di razza, religione o sesso”.
Diverso il commento di Borghezio che ha parlato di un voto politico. “Questo Parlamento consegna alla giustizia un deputato colpevole solo di aver fatto dichiarazioni non gradite alla maggior parte”, le sue parole.
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