Un altro bruttissimo episodio in scena nel calcio: l’arbitro Mamady Cissé vittima di insulti razzisti ferma la partita e lascia il campo. Il caso sul tavolo della Figc: “Basta aggressioni agli arbitri”.
![Pallone in mezzo al campo di calcio](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/01/Pallone-in-mezzo-al-campo-di-calcio.jpg)
Il direttore di gara avrebbe subito il gravissimo attacco durante la partita tra Bessica e Fossalunga.
L’arbitro Cissé, insultato durante la partita, lascia il campo
L’episodio di razzismo di cui è stato vittima l’arbitro Mamady Cissé, originario della Guinea, è riportato da Adnkronos e avrebbe spinto lo stesso direttore di gara ad abbandonare il campo per dirigersi negli spogliatoi.
Secondo la ricostruzione fornita dalla stessa agenzia, Mamady Cissé sarebbe stato insultato da un tifoso e avrebbe fischiato anticipatamente la fine dell’incontro valido per il Girone S di seconda categoria.
Il fatto si sarebbe verificato dopo il gol del pareggio, 1-1 siglato su rigore dagli ospiti, quando uno degli spettatori avrebbe rivolto insulti razzisti all’indirizzo dell’arbitro.
Il commento della Figc
Sulla vicenda è arrivato anche il commento della Figc, attraverso le parole del presidente Gabriele Gravina pronunciate a margine della presentazione del Report dell’Aic “Calciatori sotto tiro“.
![Pallone da calcio](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2022/05/pallone-calcio-1.jpg)
Bisogna dire basta ad aggressioni agli arbitri soprattutto giovani
Gravina ha sottolineato quanto accaduto poche ore fa al direttore di gara Cissé, esprimendo solidarietà e massimo impegno perché simili episodi non si ripetano.
Io oggi sono Cissé, tutto il calcio e Cissé
Gravina ha inoltre chiesto maggiore attenzione da parte dell’intero sistema calcio e sanzioni più severe contro questo tipo di condotte.
Chi è il direttore di gara vittima di razzismo in campo
Mamady Cissé è un giovane arbitro e fa parte della Sezione Aia di Treviso dal 2016.
È originario della Guinea e la sua reazione in campo, con lo stop anticipato imposto alla partita e l’uscita dall’area di gioco, sarebbe dovuta proprio un grave insulto di discriminazione razziale ricevuto da un tifoso dopo il pareggio del Fossalunga.
Al momento non è stato reso noto quale sarà l’esito della gara e quali provvedimenti saranno presi.
Secondo gli ultimi aggiornamenti diffusi da Adnkronos, si attende di conoscere il contenuto del referto prodotto dall’arbitro e la decisione del Giudice sportivo provinciale di Treviso con gli ulteriori risvolti della vicenda.
Il caso Cissé si aggiunge a un triste elenco di vittime di razzismo e discriminazione nel mondo dello sport.
Mamady Cissé, si legge sul sito web dell’Associazione arbitri, è considerato uno dei punti di riferimento per i colleghi “grazie all’energia e alla voglia di dedicarsi alla crescita dei giovani”.
Cresciuto nel suo Paese d’origine, è partito alla volta dell’Italia con l’obiettivo di lavorare e sostenere economicamente gli studi del fratello gemello, poi diventato medico in Francia.
La sua storia racconta di una grande passione per il pallone e di un costante impegno al servizio della famiglia e delle nuove generazioni del calcio.
Nel 2010 si è sposato con la moglie ha intrapreso un importante percorso: diventare legale affidatario di 10 bambini della Guinea ai quali oggi, nella loro terra, dà la sicurezza di un tetto e la possibilità di studiare.
Due di loro si sarebbero uniti alla famiglia di Mamady Cissé proprio in Italia, e oggi l’arbitro vive con i quattro figli.
L’arbitro ha inoltre creato l’Associazione “AMBETALE”, che significa “in comune, a disposizione di tutti”, attiva nella raccolta di beni di prima necessità per le popolazioni africane in difficoltà.