Intelligenza artificiale, OpenAI propone una soluzione per risolvere le allucinazioni
Process Supervision: la soluzione proposta da OpenAI per risolvere il problema delle allucinazioni generate dall’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale crea allucinazioni, ossia contenuti inesatti e risposte sbagliate. Al fine di risolvere questo problema, OpenAI ha proposto una soluzione: Process Supervision, al fine di controllare i risultati distorti forniti dall’IA. Si tratta di uno strumento valido?
In cosa consistono le allucinazioni generate dall’intelligenza artificiale
Le allucinazioni generate dall’intelligenza artificiale (IA) si verificano quando l’elaborazione dei dati avviene in modo errato e il sistema produce una risposta che non è coerente con la situazione reale.
Ciò può accadere quando l’IA è esposta a un ambiente imprevedibile o quando gli algoritmi utilizzati per elaborare i dati sono troppo complessi.
Ad esempio, potrebbe succedere che un software di riconoscimento immagini produca risultati sbagliati, perché ha scambiato due oggetti simili ma diversi tra di loro oppure che un assistente virtuale interpreti male uno specifico comando vocale, fornendo una risposta completamente fuori luogo.
In ogni caso, le conseguenze delle allucinazioni dell’IA possono essere molto negative: se queste sono utilizzate in contesti cruciali, come quelli medici o militari, ad esempio, possono causare danni irreparabili, sia alle persone coinvolte che ai sistemi stessi.
Per questo motivo OpenAI ha sviluppato il Process Supervision: questo approccio prevede l’utilizzo di tecniche avanzate per monitorare continuamente l’elaborazione dei dati da parte dell’IA e intervenire tempestivamente nel caso in cui si verifichino comportamenti anomali. In questo modo, si punta a minimizzare il rischio di errori dovuti alle allucinazioni del sistema.
OpenAi propone Process Supervision
OpenAI, una delle più grandi società di ricerca sull’intelligenza artificiale al mondo, ha proposto un nuovo approccio per risolvere le problematiche delle allucinazioni generate dall’IA. Questo nuovo metodo è conosciuto come Process Supervision.
In un recente documento pubblicato dai suoi ricercatori, si afferma di aver sperimentato con successo questo nuovo approccio nella fase di addestramento, che ha portato a risultati molto positivi.
Tale metodo si basa sulla revisione attenta di tutti i passaggi che compongono l’operazione, piuttosto che concentrarsi solo sulla valutazione del risultato finale ottenuto, come, invece, accade normalmente con la tecnica dell’Outcome Supervision.
L’approccio non solo aiuta a ridurre le allucinazioni dell’IA, ma consente anche di emulare un flusso di pensiero che è stato validato dagli esseri umani, come definito da OpenAI.
È lo stesso essere umano che – secondo il numero uno dell’organizzazione – potrebbe essere a rischio estinzione a causa delle conseguenze derivanti da uno sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale.
Questo innovativo metodo presenta diversi vantaggi – rispetto alla tradizionale forma di supervisione – e ha dimostrato di essere efficace nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il test è stato effettuato sulla fase di istruzione di un modello che si occupa della risoluzione di problemi matematici. Non è ancora chiaro se e in che modo la società di Sam Altam intenda utilizzare questo approccio per le future evoluzioni del sistema GPT o per altri scopi specifici.
L’enfasi sulle questioni etiche nella tecnologia sta aumentando sempre di più tra i ricercatori e gli sviluppatori. La proposta della OpenAI dimostra una consapevolezza crescente dei rischi associati all’utilizzo indiscriminato dell’intelligenza artificiale, senza adeguata sorveglianza umana.
I rischi per le elezioni e l’estinzione dell’umanità
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta una delle più grandi scoperte della nostra epoca. Tuttavia, non si può negare che ci siano rischi associati all’utilizzo di questa tecnologia avanzata.
In particolare, i sistemi di IA possono essere manipolati per influenzare le elezioni politiche o addirittura causare l’estinzione dell’umanità, come sostengono molti esperti del settore.
Sam Altman, il fondatore di OpenAI, ha espresso preoccupazione riguardo ai potenziali rischi per le elezioni e il processo democratico che potrebbero derivare dall’utilizzo improprio o malevolo dell’IA.
Gli Stati Uniti si apprestano ad entrare nella fase centrale della campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni presidenziali: pertanto, non sorprende che l’argomento tornerà sicuramente all’attenzione del pubblico e degli esperti del settore.
Il problema principale riguarda la capacità dei sistemi di IA di apprendere e adattarsi in modo autonomo. Se un sistema è programmato con obiettivi sbagliati o dati incompleti e finti, potrebbe generare risultati indesiderati e, persino, dannosi.
Per esempio, se un’algoritmo è istruito a massimizzare il coinvolgimento degli utenti sui social media, potrebbe finire per diffondere informazioni false o distorte.
Il parere contrario di alcuni esperti
C’è sempre il rischio che i sistemi di IA possano acquisire conoscenze ed esperienze negative attraverso l’apprendimento automatico da fonti imprecise o abusive.
Bisogna, dunque, prestare molta attenzione a come è utilizzata l’intelligenza artificiale, al fine di evitare conseguenze catastrofiche per la società umana.
Ciò significa sviluppare tecniche migliorative come – Process Supervision proposta da OpenAI – affinché questi strumenti rimangano al servizio del miglioramento della vita umana.
Essi, infatti, non devono diventare una minaccia alla stessa sopravvivenza dell’uomo.
Secondo un articolo di CNBC, non tutti sono convinti dell’efficacia del nuovo metodo. Tra gli scettici viene citato Ben Winters dell’Electronic Privacy Information Center.
Quest’ultimo ritiene che tale approccio non sia sufficiente a ridurre in modo significativo le preoccupazioni riguardanti la disinformazione e risultati errati nell’utilizzo dell’IA.
Secondo Winters, infatti, ciò che conta veramente è come sarà implementato nella ricerca ciò che i ricercatori hanno scoperto.
Daniela Caruso
Laureata in Culture Digitali e della Comunicazione e in Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica, da diversi anni lavoro nel mondo digitale. Appassionata di disegno, canto, viaggi e di prodotti di bellezza.