François Chollet, esperto francese di intelligenza artificiale, ha paragonato l’interesse per l’AI a quello espresso per le criptovalute.
Il mondo delle intelligenze artificiali sta appassionando gli esperti del settore e ha catturato l’interesse di aziende che operano in diversi campi. François Chollet – esperto di deep learning, che lavora in Google – esorta i colleghi ma anche i terzi a non farsi prendere troppo dall’entusiasmo, affinché l’AI non si ritrovi ad affrontare la crisi scoppiata intorno alle criptovalute.
L’esperto di intelligenze artificiali – nonché dipendente di Google – François Chollet ha parlato pubblicamente dell’intelligenza artificiale e di come essa stia attirando attenzione e investimenti da più campi d’azione.
Compara, quello che sta accadendo verso l’AI, all’interesse spasmodico che, qualche anno fa, fu mostrato per l’accattivante settore delle criptovalute. Per l’esperto, infatti, possono essere rintracciati diversi “paralleli con il Web3 del 2021“: una situazione che, come lui stesso sottolinea, gli provoca “disagio“.
Nessuno, però, si aspettava che un volto del campo tecnologico si esprimesse in tal modo in merito all’intelligenza artificiale, ma c’è una spiegazione che fa comprendere meglio la sua posizione.
Chollet, infatti, richiama l’attenzione al fatto che in molti credono che le intelligenze artificiali, in futuro, potranno “alterare il corso della civiltà” in pochi anni anche se ciò non è possibile stabilirlo a priori.
L’hype tecnologico, secondo l’esperto di deep learning – ossia apprendimento profondo – va tenuto sotto controllo, anche all’interno dello stesso settore, anche alla luce del fatto che NFT, metaverso e criptovalute sono state definite, entusiasticamente, come le nuove frontiere del web alle quali, però, andrebbero messi dei limiti, considerando la crisi odierna che avvolge il mondo delle criptovalute.
Pertanto, l’esperto esorta a muoversi coi piedi di piombo affinché le nuove intelligenze artificiali, come ChatGPT e altre – possano muoversi verso un percorso con un epilogo simile.
Poco più di 10 anni fa, tre ricercatori di intelligenza artificiale sono arrivati una svolta che ha cambiato il campo per sempre.
Il sistema AlexNet, addestrato su 1,2 milioni di immagini prese da tutto il Web, ha riconosciuto oggetti diversi come una nave portacontainer e un leopardo con una precisione di gran lunga maggiore di quanto i computer fossero riusciti a fare in precedenza.
Questa impresa ha aiutato gli sviluppatori Alex Krizhevsky, Ilya Sutskever e Geoffrey Hinton a vincere un concorso annuale chiamato ImageNet. Ha anche illustrato il potenziale dell’apprendimento automatico e ha dato il via a una gara nel mondo della tecnologia per portare l’intelligenza artificiale nel mainstream.
L’apprendimento automatico, una tecnologia di base che coinvolge i computer che imparano dai dati, è stato ampiamente utilizzato in lavori come l’identificazione di frodi con carta di credito e la creazione di contenuti e pubblicità online più pertinenti. I robot, pian piano, si impossessano di diversi lavori e ciò minaccia sempre più il mondo del lavoro svolto dagli umani.
ChatGPT, un sistema di risposta alle query e generazione di testo rilasciato alla fine di novembre, è esploso nella coscienza pubblica. Creato dalla società di ricerca OpenAI con sede a San Francisco, è uno dei cosiddetti sistemi di intelligenza artificiale “generativa” in grado di produrre contenuti su ordinazione.
Se si digita una query, ChatGPT risponderà con un breve paragrafo che espone la risposta e un po’ di contesto.
Semplice da usare e in grado di ottenere in un istante risultati che sembrano prodotti da un essere umano, ChatGPT promette di inserire l’intelligenza artificiale nella vita di tutti i giorni.
La notizia che Microsoft ha effettuato un investimento multimiliardario in OpenAI, co-fondato dal creatore di AlexNet Sutskever, ha quasi confermato il ruolo centrale che la tecnologia svolgerà nella prossima fase della rivoluzione dell’IA.
Queste scoperte hanno dato il via a una corsa alla ricerca di nuove applicazioni per la tecnologia. Alexandr Wang, amministratore delegato della piattaforma dati Scale AI, la definisce “un’esplosione cambriana di casi d’uso“, paragonandola al momento preistorico in cui la vita animale moderna iniziò a prosperare.
Se i computer possono scrivere e creare immagini, c’è qualcosa che, se addestrati sui dati giusti, non potrebbero produrre? Google ha già mostrato due sistemi sperimentali in grado di generare video da un semplice prompt, nonché uno in grado di rispondere a problemi matematici. Aziende come Stability AI hanno applicato la tecnica alla musica.
La tecnologia può anche essere utilizzata per suggerire nuove righe di codice o, persino, interi programmi, agli sviluppatori di software.
Le aziende farmaceutiche sognano di usarlo per generare idee per nuovi farmaci in modo più mirato. La società di biotecnologie Absci ha dichiarato questo mese di aver progettato nuovi anticorpi utilizzando l’intelligenza artificiale: ciò potrebbe far passare da quattro a due gli anni necessari per introdurre un farmaco negli studi clinici.
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