Addio a Roberto Mancini, benvenuto a Frank De Boer: l’Inter completa un percorso che ormai era già scritto e dà il benservito al tecnico marchigiano ormai in rotta di collisione totale con la nuova dirigenza. Per lui una buonuscita compresa tra i 2,5 e i 3,5 milioni di euro per la risoluzione del contratto. Se ne va con l’imbarazzante sconfitta per 6-1 in amichevole col Tottenham. Il nuovo allenatore sarà uno dei due De Boer, nello specifico Frank: ex tecnico dell’Ajax, potrebbe avere già da subito il rinforzo che il Mancio non aveva così gradito ossia il brasiliano del Wolfsburg, Luiz Gustavo.
Una clamorosa voce arrivava lo scorso 15 luglio dal ritiro dell’Inter: Roberto Mancini sembrava essere vicino a lasciare la panchina dei neroazzurri per le continue frizioni con la nuova dirigenza e per un dialogo non come le aspettative. Il tecnico marchigiano poteva dunque essere esonerato oppure potrebbe lui stesso dimettersi dal club. Sembra che lo jesino si sia allontanato in tutta fretta a seguito di pochi minuti di riunione con il DS Bolingbroke, confermando lo stato di malessere che aleggia intorno all’allenatore che era tornato solo l’anno scorso a sedersi alla guida di una squadra in profonda crisi di risultati e organizzazione.
Proprio ora che è arrivato un presidente con un portafogli quasi infinito, proprio ora che si potrebbe finalmente ritornare a vedere la luce, l’Inter ritornava in un’ombra inquietante: Roberto Mancini aveva abbandonato il ritiro e si preparava a lasciare la società per incomprensioni e differenti visuali su temi molto importanti. Quali sono i motivi della frizione? Iniziamo dal mercato con la richiesta che non sarà verosimilmente soddisfatta di avere a disposizione un centrocampista certo un po’ in là con gli anni, costoso e forse anche in fase un po’ calante come Yaya Touré: il Mancio aveva dichiarato che “È uno dei migliori centrocampisti al mondo e uno come lui in Italia non l’ho mai visto, chi lo giudica solo dopo quella semifinale di Champions con il City in cui non era nemmeno in pieno stato forma, non capisce niente di calcio. Sono convinto che lui resti uno dei top player mondiali”.
In secondo luogo si parlava di un eventuale ritorno in Inghilterra, questa volta nientemeno che sulla panchina della Nazionale: “Mi fa piacere l’accostamento, sono qui”, come a dire che è pienamente d’accordo a una possibilità del genere. Infine, un inizio un po’ traumatico con la sconfitta con il CSKA che riflette uno stato di malcontento generale. C’era poi anche una sorta di confusione sui vari nuovi ruoli dirigenziali: “Non ho ancora capito bene chi stia portando avanti il nostro mercato in questo momento. Ok Gabriel Jesus, ma io la casella da extracomunitario l’avrei riempita con Tourè”, ha dichiarato il mister. Certo, l’incontro con Bolingbroke, che aveva viaggiato per quasi un giorno per un incontro di una manciata di minuti, non aveva fatto ben sperare sin dall’inizio.
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