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Inter-Icardi: 50 milioni in cassa, 60 in fumo

È il primo grande colpo di mercato per la prossima stagione. Mauro Icardi in mattinata è diventato ufficialmente un giocatore del PSG. Una conferma per l’argentino, dopo un anno già trascorso a Parigi dove ha segnato 20 gol in 31 partite, tra coppe e campionato.

L’opzione sul diritto di riscatto scadeva il 31 maggio e il club francese ha sfruttato fino all’ultimo giorno utile per tirare il prezzo e convincere l’Inter a cedere Maurito a cifre più basse rispetto ai 70 milioni + 15 di bonus concordati la scorsa estate. Il direttore sportivo del PSG, Leonardo, vecchia conoscenza del calcio italiano, è partito basso. La prima offerta era stata di 30 milioni più bonus, con l’Inter che provava a tenere alta la valutazione ma a un DS brasiliano consapevole che il club nerazzurro doveva risolvere velocemente e senza altri strascichi un problema che si portava avanti da 2 anni.

Nonostante Icardi, attraverso la moglie agente Wanda Nara, già ad inizio marzo aveva fatto sapere di voler tornare a Milano, per riscattarsi dopo aver rotto i rapporti con squadra e tifoseria e perché la famiglia era rimasta a vivere in Italia.

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Maurito ha sofferto la loro mancanza, riuscendo a tornare a casa solo di sfuggita e nei pochi giorni di riposo concessi dal Paris.
Voleva rientrare all’Inter, ma il club nerazzurro è stato intransigente, facendogli capire che non ci sarebbe stato alcun futuro per lui ad Appiano Gentile.
Così Icardi e Wanda Nara, dopo aver sondato invano la possibilità di trasferirsi alla Juventus per un avvicendamento con Higuain, hanno deciso di mantenere il ricchissimo contratto con il PSG pari a 8 milioni netti l’anno più 2 di bonus.

In questo modo l’Inter ha incassato quello che era arrivato ad offrire il club francese e cioè 50 milioni di euro + 4 di bonus semplicemente raggiungibili e altri 4 raggiungibili attraverso obiettivi molto complicati come la vittoria della classifica cannonieri della Ligue 1 e la vittoria della Champions League. Difficili ma non impossibili.

Nella migliore delle ipotesi si arriverà a 58 milioni di euro, praticamente la metà di quella che era stata la clausola rescissoria inserita nel contratto dell’attaccante rosarino al momento del precedente rinnovo di contratto pari a 110 milioni di euro.

È vero che l’Inter con la cessione di Icardi, la più alta della storia del club, fa anche una enorme plusvalenza (avendolo preso dalla Sampdoria diversi anni fa per soli 13 milioni di euro) ma manda anche in fumo un guadagno potenziale di altri 60 milioni di euro che per un attaccante da 20/30 gol a stagione poteva essere facilmente raggiungibile.

Perché solitamente gli “Icardi” del calcio europeo vengono venduti a peso d’oro e non per 50 milioni di euro. All’Inter evidentemente non hanno voluto più rischiare. Erano stanchi di portare avanti la situazione e hanno voluto troncare subito, senza pensare più di tanto ai rimpianti di una situazione gestita in maniera discutibile.

Redazione

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