Big Tech, la Ue vuole limitare il potere dei colossi di internet

A dare l’annuncio di una stretta al potere delle grandi società tecnologiche è il Financial Times. La Commissione Europea infatti, secondo quanto riporta il quotidiano britannico, starebbe prendendo forma un elenco di venti società che operano nel settore del web ai quali applicare norme più stringenti e dare così maggiore spazio alle aziende più piccole.

Nuove norme per Big Tech: condivisione e trasparenza

Non si parla di sanzioni, ma di contromisure: “L’enorme potere di queste piattaforme non è positivo per la concorrenza”, ha spiegato un interno al Financial Times. Per esempio, Bruxelles potrebbe imporre l’obbligo di condividere i dati raccolti, per agevolare le società minori.

Ai Big che saranno inseriti nella lista verrà richiesto di rispettare regolamenti più rigidi proprio riguardo la gestione dei dati: condivisione e trasparenza dovranno essere le parole d’ordine.

I rapporti tesi con gli Usa

Quelli con gli Stati Uniti sono rapporti già tesi dalla questione dazi: il vice-presidente della Commissione Valdis Dombrovskis di recente aveva infatti minacciato nuove tariffe in risposta ai dazi Usa sui prodotti made in Eu, un mercato da 7 miliardi di dollari.

Adesso la situazione potrebbe complicarsi ulteriormente, perché tra i 20 colossi di internet destinatari delle nuove normative, le aziende più colpite potrebbero essere proprio quelle d’Oltreoceano. 

Big tech, se ne riparla a dicembre 

Le basi di questi nuovi accordi di condivisione comunque dovrebbero arrivare verso la fine dell’anno: mentre la Ue pensa a una rete Web ultra veloce unificata, le nuove regole potrebbero imporre una profonda revisione ai servizi digitali.

Si parla di “un unico spazio europeo dei dati“, un “vero mercato unico per i dati“, che favorirà le società europee. Le 10 maggiori realtà economiche del settore, e che quindi saranno di diritto inserite nella lista di Bruxelles, attualmente sono Amazon, Google, Microsoft, Ibm, Teradata, Oracle, Hp Enterprise, VMWare, Splunk e Sap, l’unica europea.

È chiaro, quindi, che l’obiettivo del mercato unico dei dati è un tassello fondamentale per l’Europa nell’ottica di ricoprire, anche nel settore delle tecnologie, un ruolo analogo a quello che già detiene nell’economia globale.

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