(Photo credit: Settimio Benedusi)
Irene Cao è uno dei casi più interessanti nel panorama editoriale italiano. Ha esordito nel 2013 con la prima trilogia erotica italiana, composta dai romanzi Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio, tradotti in 14 lingue. A questi sono poi seguiti nel 2014 Per tutti gli sbagli e Per tutto l’amore. Oggi Irene Cao si racconta a NanoPress con un’intervista in cui svela i suoi progetti, i suoi valori e qualche piccolo segreto.
Come e quando hai deciso che saresti diventata una scrittrice?
Scrivere non è qualcosa che si decide. È qualcosa a cui si approda dopo essersi ascoltati dentro. Almeno, nel mio caso è stato così. Ho iniziato ad avvicinarmi alla forma del romanzo nel 2008: avvertivo la necessità di dar corpo a una storia che da un po’ sentivo crescermi nella pancia. Volevo raccontarla a tutti i costi, affidandomi agli unici strumenti del mestiere di cui disponevo: il cuore e la tenacia. Strumenti che da allora tengo sempre con me. È così che è nata la trilogia Io ti guardo, Io ti sento, Io ti voglio. Ed è così che, nell’arco di un anno da quella prima pubblicazione, ho dato vita a Per tutti gli sbagli e Per tutto l’amore.
I tuoi libri trasudano erotismo, ma non solo. Ti infastidisce essere bollata come scrittrice erotica?
Non c’è nulla di male nella definizione “scrittrice erotica”, ma mi infastidisce quando diventa un’etichetta di genere, perché finisce per essere limitante, e molto spesso, più che avvicinare, allontana. Fortunatamente, la maggior parte dei miei lettori hanno capito che nei miei libri si innestano altri registri, oltre il mero erotismo: l’arte, l’amicizia, il romanticismo, l’amore per la cultura italiana e i Classici.
Quanto c’è di te in Elena e Linda, le protagoniste dei tuoi 5 romanzi?
Io non sono Elena né Linda. Sono due donne agli antipodi, molto diverse, ma amo moltissimo entrambe e per qualche tratto caratteriale mi rispecchio un po’ in ciascuna di loro. Certo, per dare un fondo di verità e sincerità alle mie storie, ci metto sempre qualcosa di me. Semplici dettagli, frammenti di emozioni vissute, ricordi di volti incontrati: suggestioni che raccolgo, rielaboro e amalgamo nella pagina.
Quali insegnamenti sentimentali vorresti trasmettere attraverso i tuoi libri?
Non ho la presunzione di riuscire a trasmettere insegnamenti. Lascio che siano i lettori a cogliere il meglio dai miei libri. Mi piacerebbe, tuttavia, che arrivassero tre parole chiave, che racchiudono altrettanti principi che io in amore reputo sacri: verità, libertà, rispetto. Per come lo immagino io, l’amore dev’essere vero, puro, incondizionato, un amore che non possiede né distrugge ma, semplicemente, ama, e per l’Altro desidera solo la libertà.
Elena e Linda potrebbero essere amiche?
Sebbene non siano affatto simili, credo che andrebbero tranquillamente d’accordo insieme. Ognuna avrebbe di sicuro qualcosa da condividere con l’altra. Anche in amicizia, sono per l’attrazione degli opposti. Mi fanno paura le amicizie e gli amori uguali, legati a codici preconfezionati: evviva la diversità!
Cosa c’è nel tuo futuro? Magari il cinema?
Sì, sto pensando all’idea di realizzare un film o una fiction dalla trilogia, ma è ancora presto per parlarne. Forse si tratterà di una co-produzione con un Paese estero. In ogni caso, non so bene cosa mi riserverà il futuro. Ho imparato a non fare troppi progetti e ad accogliere ciò che ogni giorno mi viene dato.
C’è un film che racconta l’eros senza cadere nei soliti cliché o nella volgarità?
Un film che ho amato per il mélange perfetto di eros, sentimento e passione è stato Chiedi alla polvere (Ask the Dust) del 2006, diretto da Robert Towne, con Collin Farrell e Salma Hayek, trasposizione dell’omonimo romanzo (del 1939) di John Fante.
Ogni scrittore ha i suoi riti. Quali sono i tuoi?
Prima di iniziare a scrivere, prego. Mentre scrivo, bevo tè verde alla menta. Dopo che ho scritto, corro, ballo, faccio sport, trovo qualche modo per scaricare la tensione. E quando la tensione se n’è andata, amo cospargermi il corpo di olii alchemici.
Che libro c’è sul tuo comodino?
Questa settimana ce ne sono tre: Donne di Andrea Camilleri, Il Vangelo, e Tantra di Osho. Ma leggo di tutto, senza limiti o pregiudizi di genere.
Tre libri che secondo te non si può non leggere nel corso vita?
Dico quelli che avrei fatto male a non leggere: Anna Karenina di Lev Tolstoj, Siddharta di Herman Hesse, La casa degli spiriti di Isabel Allende.
Hai già in mente il prossimo romanzo?
Qualche idea mi frulla sempre in testa. Ma è presto per parlare di un romanzo. Di sicuro racconterò ancora di sentimenti e, forse, di come sono mutati i rapporti d’amore nell’epoca contemporanea.
Cosa c’è scritto sulla tua carta d’identità?
Cognome: Cao
Nome: Irene
Professione: Studentessa
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