La sindrome dell’intestino irritabile colpisce un italiano su dieci e tra le cause principali non c’è soltanto lo stress. Ad essere maggiormente soggette alla patologia sono le donne tra i 20 e i 50 anni, con un’incidenza ben tre volte superiore a quella degli uomini. La colite spastica affligge il 15% della popolazione mondiale e costa in media 1.700 euro all’anno per ogni paziente.
Durante il simposio “Nuove prospettive per migliorare la gestione clinica del paziente con Ibs” che si è svolto recentemente a Bologna, diversi specialisti hanno discusso delle possibili terapie e dei nuovi farmaci per contrastare la patologia.
La sindrome dell’intestino irritabile incide notevolmente sulla qualità della vita di chi ne soffre: “I pazienti sono spesso inquieti a causa di dolori e fastidi che impediscono loro di trascorrere una vita regolare, con defaillance sul lavoro, fino a casi di persone che rifiutano di uscire di casa”, spiega Rosario Cuomo, professore di gastroenterologia all’università Federico II di Napoli.
A giocare un ruolo fondamentale nell’insorgenza della malattia non c’è solo lo stress ma “anche il microbiota intestinale”, spiega Enrico Corazziari, professore ordinario all’università Sapienza di Roma, ovvero “i miliardi di batteri presenti nel nostro intestino (circa 1 kg e mezzo) che, se alterati da infezioni, uso di antibiotici o da una dieta sbagliata, producono gas e disturbi delle funzioni intestinali”.
Tra i sintomi del disturbo ci sono “gonfiore o dolore addominale”, spiega Giovanni Barbara, professore associato dell’università di Bologna e presidente della Società europea di neurogastroenterologia, intervenuto all’incontro promosso da Allergan, oltre “all’alterazione della funzione intestinale con diarrea, stitichezza o una fastidiosa alternanza delle due condizioni”.
Positive le notizie sulle nuove terapie: “E’ un momento storico per l’Ibs” ha spiegato Barbara e ha aggiunto: “Ci sono farmaci di comprovata efficacia come la rifaximina, modulatore del microbiota intestinale, o la linaclotide che combina un effetto analgesico sul dolore con un miglioramento della stipsi. Nuovi prodotti sono in arrivo anche per i pazienti con diarrea”.
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