Ha investito ed ucciso un ragazzino di 13 anni. Lui, un 39enne, è stato ora denunciato per omicidio stradale. Non ha soccorso il ragazzino e, per giunta, è anche scappato dopo averlo investito.
È successo lunedì sera a San Vito di Negrar, in provincia di Verona. A morire è stato Chris, di soli 13 anni. ma ora, il suo assassino si pente. Ecco cosa è successo.
In un’intervista, rilasciata al “Corriere della Sera”, il 39enne che ha investito il giovane Chris di 13 anni, si pente di ciò che ha fatto e, soprattutto, di non essersi fermato a prestare soccorso al ragazzino, che è rimasto per più di un’ora e mezza agonizzante sulla strada.
“Preferirei essere morto io, al suo posto, credetemi” – ha dichiarato. Ma le sue sono solo parole, poiché il ritardo nei soccorsi per il ragazzino sono stati fatali. Quando è stato lanciato l’allarme era troppo tardi. I medici che sono arrivati sul posto, hanno cercato di rianimarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare.
L’uomo che l’ha investito è, ora, accusato di omicidio stradale, fuga dopo incidente e omissione di soccorso e, per questi reati, è stato denunciato. Ma lui ribadisce con le stesse parole usate quando è stato individuato e fermato dai Carabinieri: “Non sono scappato: io quel ragazzino non l’ho proprio visto. Vi pare che se mi accorgevo di aver investito una persona, poi me ne andavo via come niente fosse?” – afferma nell’intervista.
Stando alla prima ricostruzione, il 39enne abita a poca distanza dal luogo dell’incidente e racconta di non riuscire più né a mangiare né a dormire dopo quella sera. L’incidente, infatti, è avvenuto intorno alle ore 21.40 di lunedì sera e il giovanissimo Chris è rimasto, poi, a terra senza che nessuno si accorgesse di lui, in agonia per circa un’ora e mezza.
“Ho sentito un colpo, mi sono fermato, sono sceso, mi sono guardato intorno e non ho visto nulla. Pensavo di avere sbattuto contro un cartello stradale, perché poco lontano ce n’è uno tutto accartocciato” – ha continuato a raccontare al Corriere della Sera, il 39enne.
L’uomo non è nuovo a denunce. In passato era stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, anche se lui stesso dichiara si tratti di un “errore di gioventù”. Nonostante tutto, il 39enne ha deciso di scrivere una lettera ai genitori del ragazzino ucciso: “La darò al mio avvocato perché la consegni. Scriverò che mi dispiace. E che non l’ho fatto apposta a lasciare solo il loro bambino” – conclude.
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