Il 20 marzo del 2022 Giuseppe Pio De Fazio investì una bimba ucraina di cinque anni sulla strada provinciale in località Cantorato. La piccola morì, mentre rimase gravemente ferito il ragazzo di 17 anni che la teneva in braccio.
Secondo gli inquirenti, De Fazio investì volontariamente il gruppo di ragazzi con il suo furgone per punire il 17enne, che si era invaghito della sua ex fidanzata, cugina della vittima. La condanna inflitta al 19enne è più alta rispetto a quella che aveva richiesto il pubblico ministero, che era invece di 15 anni di reclusione.
Era appena scappata dalla guerra in Ucraina insieme alla madre, ma nel nostro Paese la attendeva un destino ancora peggiore. Era il 20 marzo dello scorso anno quando la piccola Taisiia Martseniuk, una bimba ucraina di cinque anni, venne investita e uccisa da un furgone sulla strada provinciale in località Cantorato, provincia di Crotone. La piccola era in braccio a un ragazzo di 17 anni, rimasto gravemente ferito, amico della cugina. Era proprio lui l’obiettivo di Giuseppe Pio De Fazio, il 18enne alla guida dell’auto, che pare volesse punirlo perché si era invaghito della sua ex fidanzata.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, De Fazio aveva deliberatamente investito il gruppo di ragazzi che stava passeggiando in strada, mentre il giovane ha sempre negato la volontarietà di quanto accaduto. Il 19enne è stato condannato a 18 anni di carcere, con l’accusa di omicidio volontario e lesioni personali.
La condanna inflitta a De Fazio, che passa dall’obbligo di dimora agli arresti domiciliari, è più alta rispetto a quella che aveva richiesto il pubblico ministero, che era invece di 15 anni di reclusione.
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