Oriel Skura è stato investito da un’auto il giorno di Natale, mentre si trovava nella frazione di Foggia, Borgo Segezia, dove – insieme ai genitori – era andato a trovare alcuni parenti per le festività.
Il bambino è stato sbalzato a diversi metri di distanza. Trasferito d’urgenza al Policlinico di foggia, le sue condizioni sono apparse subito disperate e il piccolo è deceduto poco dopo il suo arrivo nel nosocomio pugliese. Alla guida dell’auto che lo ha investito una donna, che è ora indagata per omicidio stradale.
Dramma di Natale a Borgo Segezia
Era andato a trovare alcuni parenti per il giorno di Natale, ma quello che avrebbe dovuto essere un giorno di festa si è ben presto trasformato in un terribile incubo. Oriel Skura – 8 anni – è morto il 25 Dicembre scorso, dopo essere stato investito da un’auto.
Il drammatico incidente è avvenuto a Borgo Segezia, frazione di Foggia, lungo la Statale 90, in via Napoli. Il bambino – stando alla ricostruzione fatta dai parenti – era arrivato con i genitori e la sorellina nel paesino pugliese da Noicattaro (Bari), dove viveva. Intorno alle 15, dopo il pranzo, insieme ai genitori stava salutando gli altri parenti riunitisi per il giorno di Natale. Oriel era già in macchina del papà, in attesa di tornare a casa, quando un cuginetto lo ha richiamato per scambiare un altro saluto. A quel punto il bambino si è fermato sul ciglio della strada, quando una Peugeot 2008 – guidata da una donna del posto – lo ha investito, scaraventandolo diversi metri più avanti.
Immediata la corsa in ospedale, al Policlinico di Foggia, dove il bambino è spirato poco dopo il suo arrivo.
Il dramma dei genitori
Da quel giorno la vita di papà Olsi e mamma Merita – entrambi di origini albanesi, ma da anni residenti a Noicattaro – si è fermata. Proprio il suo papà gli ha dedicato un commovente messaggio su Facebook, ricordando quel figlio tanto amato.
“Mi mancherà il tuo sorriso, la tua energia, la tua gentilezza! Con te la nostra anima se ne va, ma troveremo la forza di vivere con i ricordi che ci hai lasciato”
si legge nel commovente post.
Il dramma lascia però spazio al desiderio di giustizia per un bambino strappato così violentemente alla vita, in un momento che avrebbe dovuto essere di festa e condivisione.
Sulla strada in cui Oriel è morto il limite orario è di 50 chilometri, ma stando al racconto dei familiari, la donna alla guida dell’auto che ha falciato il bambino procedeva a una velocità ben superiore a quella imposta. I danni alla vettura sono tutti nel lato anteriore destro, il che dimostrerebbe – almeno secondo i primi riscontri – che il piccolo non si trovasse sulla carreggiata ma ai lati della stessa, come hanno sempre riferito anche le persone presenti sul posto. Non solo, mancherebbero anche i segni di frenata sull’asfalto, ma tutte queste ipotesi saranno comunque accertate dagli uomini della polizia stradale preposti.