È il libro più divertente almeno degli ultimi cinque anni e di certo non saranno pochi i lettori che – chi più, chi meno – si immedesimeranno nella protagonista, una vivace ipocondriaca cronica che non perde tempo prima di chiamare il pronto soccorso ad ogni ora del giorno, di andarsene in giro con il kit farmaceutico Mai senza in borsetta e di autodiagnosticarsi le peggiori malattie rare, su cui legge di continuo nelle riviste. Arriva in libreria, edito da Mondadori, Io non sono ipocondriaca, una simpaticissima commedia scritta da Giusella De Maria che funziona da cura contro ogni male: basta leggerne qualche pagina e si finisce catapultati nel comico mondo di Nina, chef specializzata nel catering per celiaci, vegani e affetti da allergie varie ed eventuali.
Sullo sfondo di una bellissima Sorrento, ricca di aranceti e profumi nell’aria, le sue vicende insieme a un gruppetto di amici pazzi quanto lei ci portano a ridere senza pietà sin dalla prima pagina. Una cucina immacolata nel cuore di questa terra calda e densa di tradizioni è il rifugio di Nina, il luogo sacro in cui la giovane – buffissima – cuoca inventa piatti, prepara tartine e – ovviamente – disinfetta con minuziosa maniacalità. Almeno fino a quando non incontra Marcus, brillante e affascinante chirurgo che le diagnostica subito una severa ipocondria, ma dopotutto decide di stare al gioco e di assecondarla nei suoi mille mali immaginari, riuscendo così a guadagnarsi la sua fiducia e finalmente a tirarla fuori dalla solitudine emotiva in cui si è rinchiusa.
Nel corso della settimana che Marcus trascorre a Sorrento per un convegno i due finiscono per innamorarsi, ma sfortuna vuole che li separino troppi chilometri; quando lui torna al nord, a Bologna, la storia appena iniziata finisce, fino a che un giorno a Nina viene diagnosticato un nodulo benigno al seno, e da lì succederanno molte cose…
Nonostante l’ironia scoppiettante che è la vera forza di questo romanzo, l’autrice riesce – soprattutto dalla metà in poi – a inserire nella storia non pochi momenti romantici, profondi e anche commoventi, i quali sveleranno la vera Nina, fragile e ferita, dietro la barriera dell’ipocondria. E così a poco a poco questa barriera verrà abbattuta, soprattutto dopo che la giovane protagonista incontrerà la malattia vera, quella contro cui tutti i giorni Marcus combatte nel riparto di trapianti a Bologna. Lì, a contatto con la sofferenza reale e non immaginaria, Nina riuscirà finalmente a capire l’importanza di vivere e di apprezzare ogni istante, scacciando quella paura della morte e del dolore che fino a quel momento aveva condizionato tutta la sua esistenza.
Giusella De Maria è una trentenne che si era già fatta conoscere con il primo romanzo Suona per me; tra le varie attività che svolge, si è inventata la professione di Wedding writer, anche se la narrativa resta la sua più grande passione. Io non sono ipocondriaca è la miglior prova del suo spumeggiante talento.
Informazioni utili: www.librimondadori.it; www.giusellademaria.it.
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