Se iPhone ha rappresentato la rivoluzione nel mondo della telefonia, anni prima iPod aveva rappresentato il terremoto che ha cambiato per sempre la fruizione e l’ascolto della musica, contribuendo a far imporre l’utilizzo dei file, prima mp3 e poi anche di altro tipo. Una rivoluzione, quella avviata da iPod a partire dal 2001, che ha gradualmente mandato in pensione musicassette prima e CD dopo, insieme a tutti gli apparati che servivano per il loro ascolto. A resistere, oggi, forse, soltanto i dischi in vinile, per via del fatto che è ancora presente un ottimo mercato di numerosi collezionisti.
iPod e iTunes Stores hanno rappresentato una nuova nascita per il settore della discografia musicale (e oggi anche per il settore video). Quando il 23 ottobre del 2001 iPod ha fatto la sua comparsa sul mercato ha sin da subito imposto la sua egemonia su tutti gli altri lettori mp3 presenti in commercio, nonostante agli inizi iPod fosse compatibile soltanto con Mac.
Nel corso degli anni anche iPod ha subito diversi cambiamenti: vengono introdotti, ad esempio, i modelli iPod Mini, iPod Nano e iPod Shuffle. Se inizialmente era solo di colore bianco, successivamente è apparso in forme sempre più ridotte (passando, tra l’altro, dall’essere quasi quadrato a rettangolare) e disponibile in tantissimi colori. Alcuni modelli di iPod hanno iniziato anche a visualizzare video e ad incorporare la fotocamera.
Fino ad oggi, che per Apple rappresenta certamente un prodotto minore a cui non viene più prestata la cura di un tempo. Il perché è presto detto: da quando sono stati introdotti sul mercato iPhone, iPad e soprattutto iPod Touch con storage anche piuttosto elevati, iPod ha lasciato il passo ad essi, dato che consentono anche di caricare musica e dispongono di un’apposita app per gestirla al meglio. Insomma, chi ha iPhone difficilmente avrà anche iPod perché esso, in qualche modo, è già incorporato nello smartphone di casa Apple.
A contribuire al ruolo marginale che oggi iPod ha sul mercato e nell’esperienza degli utenti anche l’introduzione dei servizi musicali in streaming (Apple Music, Spotify…) che hanno consentito di superare anche il modello del caricamento dei file musicali su dispositivo.