Con l’inizio delle consultazioni al Quirinale si delinea meglio il futuro di questo nuovo governo. L’opposizione ha rimarcato che contrasterà in maniera effettiva l’esecutivo. Intanto circolano voci con cui si ipotizza un incarico lampo per Giorgia Meloni.
“Domani, insieme a tutta la coalizione del centrodestra, saliremo al Quirinale per le consultazioni con il Presidente della Repubblica Mattarella. Siamo pronti a dare all’Italia un governo che affronti con consapevolezza e competenza le urgenze e le sfide del nostro tempo“, così Giorgia Meloni su Twitter a cui si aggiunge un dispaccio Ansa che parla dell’“ipotesi di un incarico lampo per la formazione del nuovo governo” a cui, Mattarella, capo dello Stato, darebbe il via in tempi brevissimi.
A parlare domani con il presidente della Repubblica sarà Giorgia Meloni e lo farà “per tutti”, ovvero in rappresentanza della delegazione del centrodestra, ma solo dopo un colloquio a cui presenzierà anche Silvio Berlusconi. Poi potrebbe seguire l’incarico lampo di cui si è parlato.
Le consultazioni al Quirinale oggi sono proseguite consolidando il quadro generale in cui il nuovo governo entrerà in carica. Ignazio La Russa dopo aver parlato con Mattarella ha riferito, a termine dell’incontro, di “un colloquio cordiale ed emozionante” senza però aggiungere altro: “non c’è motivo di aggiungere nulla” ha detto il neopresidente del Senato.
Anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, è andato a colloquio con Mattarella. I due hanno parlato per circa 15 minuti, ma Lorenzo Fontana una volta uscito non ha rilasciato alcun tipo di dichiarazione.
Al Colle oggi sono saliti molti rappresentanti dell’opposizione, a cominciare dal Pd il cui segretario, Enrico Letta, ha detto ai cronisti “Abbiamo voluto rimarcare che in questa legislatura abbiamo intenzione di essere a difesa della Costituzione repubblicana, che non vuol dire che non siamo disponibili a una discussione per migliorare la Carta ma saremo contrari a stravolgimenti dell’impianto della nostra Costituzione”. Letta ha poi rimarcato l’importanza di temi cruciali discussi con il capo dello stato, quali “lavoro, diritti e ambiente” e ha rimarcato che quella del Pd sarà un’opposizione convinta.
Per il Movimento Cinque Stelle al Quirinale si è recato anche Giuseppe Conte, ex premier che una volta terminato il colloquio ha spiegato ciò che si aspetta dal nuovo governo: “Un esecutivo a forte vocazione europeista, una connotazione e una trazione necessaria e indiscutibile, un esecutivo che abbia chiara la collocazione euroatlantica e che sia pronto ad affrontare la crisi in atto”.
L’occasione è stata utile anche per cominciare a delineare il tipo di opposizione che i Cinque Stelle faranno in questa XIX legislatura e con chi e come: “Un’opposizione unitaria non è nell’ordine delle cose – ha detto Giuseppe Conte -. Il Pd ha avviato una fase congressuale, faranno il loro percorso. Su molti passaggi potremo trovarci insieme ma non è il tempo di una cabina di regia coordinata e permanente”.
Alla più alta carica dello stato, poi, Conte ha espresso anche il suo “sconcerto” relativo alle discordanze delle quali il centrodestra è stato protagonista in questi giorni. “Siamo al di là di una dialettica accesa – ha detto Conte – con uno scontro che immagino si comporrà con la formazione del nuovo esecutivo. Devono essere consapevoli che il Paese non può attendere ed attardarsi su scontri e conflitti. Bisogna metterli da parte e rispondere alle attese dei cittadini”.
Durante il colloquio fra il leader dei Cinque Stelle e Mattarella sono stati toccati anche i punti salienti della politica estera: “Abbiamo espresso preoccupazione sul conflitto russo ucraino. Ferma condanna per l’aggressione russa, sostegno alla popolazione ucraina, ma la strategia ha tracciato un percorso lastricato da un’escalation militare che ci sta esponendo a conflitto atomico e alla recessione economica. Serve tracciare un solco” ha spiegato Giuseppe Conte, insistendo poi a conferma di quella che ormai è l’unica linea pacifista vera fra i maggiori partiti dell’opposizione. Giuseppe Conte spera che il nuovo governo “possa imprimere una svolta e essere protagonista” di una soluzione diplomatica” e ha aggiunto: “Questo è un conflitto europeo e l’Ue si deve far sentire”.
Al Quirinale si è recata anche la delegazione del Terzo Polo, rappresentato da Raffaella Paita, Matteo Richetti, Carlo Calenda e Teresa Bellanova. Calenda a termine del colloquio ha detto che “Azione e Italia viva saranno all’opposizione di questo governo, senza sconti. Un’opposizione che cercherà di ingaggiare il governo su tematiche concrete” e in oltre ha espresso “viva preoccupazione” riferendosi indirettamente agli audio su Silvio Berlusconi che “danno la sensazione del traballare della politica estera. Serve un chiarimento definitivo da parte del governo e della maggioranza”.
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