Niente velo a scuola, una giovane 14enne viene stuprata e uccisa in Iran, attualmente risulta scomparsa anche la madre che aveva denunciato la scomparsa della figlia.
La vicenda di Masoomeh la quattordicenne rapita, stuprata e uccisa dalle guardie di sicurezza in Iran, rappresenta l’ennesimo caso di violenza nei confronti delle donne in Iran da quando si è instaurato il nuovo regime e sono iniziate le proteste.
Siamo a Teheran nei quartieri più poveri, Iran, dove si è registrato l’ennesimo brutale atto di violenza contro una donna. Questa volta è toccato a Masoomeh una giovane di solo 14 anni che per protesta si era recata nella sua scuola senza indossare velo.
Davanti al suo rifiuto, di indossare l’hijab, nei locali scolastici sono intervenute le forze di sicurezza che l’hanno intercettata, rapita, stuprata ed infine uccisa. Le forze di sicurezza sono state in grado di riconoscere la ragazza e individuarla attraverso le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nell’istituto.
La giovane donna è stata messa in custodia dalle forze di sicurezza, dopo di che è stata portata in ospedale dove i medici hanno riscontrato diverse e gravi lacerazioni vaginali. Ed è proprio in ospedale che la ragazza ha perso la sua vita.
A dare subito notizia della sua scomparsa la madre della giovane, attualmente della donna si sono perse le tracce. La storia di questa giovane ragazza di 14 anni è stata raccontata dall’Ong Center for Human Rights e poi è stata riportata nei giorni scorsi sul New York Times.
Sono ormai più di tre mesi che vanno avanti le proteste in Iran, proteste che vanno a contestare l’attuale regime degli Ayatollah. Le proteste sono iniziate in tutto il paese a seguito della morte di un’altra giovane donna, la ragazza di 22 anni Mahsa Amini.
Le violenze, soprattutto contro le donne, si verificano ormai giornalmente e si fanno sempre più cruente. Violenze che nascono per mitigare i manifestanti che ogni giorno scendono nelle vie del Paese per manifestare contro il regime.
Nei giorni scorsi erano circolate altre notizie di violenze avvenute contro i manifestanti che sono stati arrestati. Secondo alcune testimonianze un gruppo di loro dopo essere stato portato in carcere, oltre ad essere stato picchiato e minacciato, è stato costretto a stuprarsi tra loro davanti alle guardie e alle telecamere che riprendevano tutto.
La giornalista investigativa Lisa Daftari ha commentato l’attuale situazione in Iran, facendo presente che il regime attualmente presente nel paese è un regime violento e barbaro, che dopo aver portato in tribunale le donne con ogni possibile accusa da quelle per aver ballato o per aver cantato a quelle per aver mostrato i capelli, ora sta utilizzando lo stupro come un’ulteriore arma per demolirle moralmente prima di privarle delle loro vite.
La situazione sembra perciò non volersi placare in alcun modo e i manifestanti continuano ad essere vittime di brutali aggressioni da parte delle forze dell’Iran che appoggiano incondizionatamente il regime, ed utilizzano ogni metodo per affermare la loro forza sul territorio.
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