Iran: le forze di sicurezza hanno arrestato due dei tre assalitori che hanno attaccato il mausoleo di Shahcheragh.
Almeno 20 persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite in un attacco armato mercoledì contro un luogo di culto sciita nella città di Shiraz, nel sud-ovest dell’Iran. L’agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Mehr ha riferito, citando le autorità locali, che tre uomini armati non identificati hanno attaccato il mausoleo Shahcheragh nella città di Shiraz, puntando le armi contro le persone che erano all’interno. Le immagini violente diffuse dai media iraniani.
Iran, attacco a Shiraz: 20 morti e vari feriti
Secondo le autorità locali, l’attacco a Shiraz, in Iran, ha provocato almeno 20 morti e diversi feriti. Inoltre, secondo quanto comunicato, pare che le forze di sicurezza abbiano arrestato due aggressori, mentre il terzo è ancora latitante, come riferisce l’agenzia di stampa Mehr.
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha reagito all’attacco, dicendo che “non rimarrà senza risposta“, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim.
“Questo atto dimostra che i nemici dell’Iran, dopo aver fallito nel dividere i ranghi uniti della nazione, si stanno vendicando attraverso la violenza e il terrore“, ha detto Raisi. Pertanto, l’Iran potrebbe sferrare una risposta di egual portata contro gli aggressori che hanno attaccato i fedeli nel proprio luogo di culto.
L’organizzazione terroristica Daesh ha rivendicato l’attacco al santuario sciita di Shahcheragh, in un comunicato stampa trasmesso dal suo organo di propaganda, l’agenzia Amaq, su Telegram.
La dinamica dell’attacco
I fedeli, dunque, sono stati attaccati all’interno del santuario, nel quale sono stati colpito a colpi di arma da fuoco. La struttura ospita la tomba di Ahmad, fratello dell’Imam Reza.
Kazem Moussavi, capo dell’autoritaria giudiziaria locale, ha riferito che solamente un terrorista era coinvolto in tale attacco, che ha provocato 19 feriti e almeno 20 morti.
Ad aprire il fuoco, sui fedeli del santuario Shah-Tcheragh, è stato un membro del gruppo jihadista sunnita, secondo quanto riferito dall’agenzia Amaq. Il video del bagno di sangue che ha avuto luogo all’interno del santuario è stato diffuso dai media iraniani, che hanno mostrato adulti e bambini insanguinati.
Questo rappresenta il secondo attacco, messo in atto in Iran, in sei settimane, da quando sono iniziate le proteste della popolazione a seguito della morte di Mahsa Amini, la giovane che morì il 16 settembre 2022, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran, per non aver indossato correttamente il velo. La 22enne morì dopo tre giorni di detenzione.