Iran, calciatori arrestati ieri notte durante una festa con donne e alcolici

Non si placa la furia del governo iraniano che non ha perso occasione, nemmeno nella serata e nottata di Capodanno, di mostrare nuovamente la propria autorità e ma anche nel fae comprendere che, il seguire le regole islamiche è fondamentale in Iran.

Raisi
Presidente iraniano Raisi – Nanopress.it

La linea islamica seguita dal governo di Raisi vieta di partecipare a feste con esponenti dell’altro sesso, quindi feste miste, ma anche di bere alcolici. Ieri sera ai calciatori di una squadra di Teheran è arrivata la visita delle guardie della rivoluzione, mentre entrano nei pieni festeggiamenti per il Capodanno. Sono stato arrestati e l’attenzione mediatica si è ovviamente concentrata su questa vicenda che denota la volontà di mettersi in mostra del governo iraniano ma anche di lanciare un messaggio al popolo. Un messaggio che sembra dire che, nonostante gli occhi siano  puntati tutti sull’Iran, le autorità locali non hanno intenzione di indietreggiare e non lo faranno in futuro. Raisi ritiene che l’intromissione occidentale è causa della rivoluzione attuale. Dal 16 settembre l’Iran sta portando avanti una rivoluzione che grida a gran voce l’esigenza di tutela e diritti femminili e si contrappone al duro regime Islamico che priva di diritti, dignità e identità l’individuo.

Iran, il popolo prosegue la rivoluzione

Il 16 settembre in Iran è cominciata una protesta dovuta alla morte di Mahsa Amini, 22enne arrestata per aver indossato male il velo e poi deceduta a causa delle percosse ricevute dalla polizia morale. La protesta si è allargata velocemente all’intero paese e ora assistiamo a una vera e propria rivoluzione.

I cittadini iraniani hanno manifestato la volontà di non vedere abusato e sottomesso il genere femminile, che negli ultimi anni ha visto un repentino peggioramento della condizione di vita. La protesta iniziata per una vittima ha ricevuto una dura repressione dal governo che ha allungato la lista dei decessi, per mano delle guardie della rivoluzione, fino a superare le cinquecento vittime tra cui almeno 69 sono bambini. Si parla di oltre 18.000 manifestanti arrestati, che rischiano seriamente la vita, dato che il governo di Teheran vuole utilizzare le punizioni e le esecuzioni pubbliche come monito per chi, ancora, sfida il regime e le autorità.

Il capo di stato Raisi appoggia pienamente le leggi morali e segue a pieno la Sharia e le sue norme di comportamento che contengono anche quelle di castità e velo, che hanno oppresso il genere femminile. Nonostante il popolo non mostri paura, il governo iraniano spinge e continua a dare dimostrazioni di quanta potenza abbia nei confronti dei dissidenti. Se guardiamo il lato dei numerosi personaggi di spicco sportivi o del mondo dello spettacolo, che hanno dimostrato soltanto vicinanza alla causa del popolo in Iran, abbiamo una dimostrazione di quanto sia importante l’apparenza e la reputazione per le autorità. Per esempio è stato di recente dirottato, quindi costretto a un atterraggio di emergenza, l’aereo dove a bordo c’erano la moglie e il figlio del calciatore Daei.

Il viaggio a Dubai è stato quindi vietato alla famiglia dell’atleta che, nonostante non siano stati arrestati, sono però dovuti rientrare in Iran. Questo è soltanto uno degli esempi di come Raisi voglia utilizzare l’arma della paura per fare pressione sulla popolazione, che non si vuole fermare nonostante sappia che a rischio c’è la propria vita.

La pena di morte è ormai diventata una condanna probabile per i manifestanti, che vengono costretti a confessioni forzate e subiscono costantemente la violazione dei diritti umani. Stupri e ferimenti sono abitudini quotidiane delle guardie della rivoluzione, che mettono anche i prigionieri in condizioni di doversi violentare a vicenda mentre sono derisi e ripresi dalla polizia. Una situazione che ha richiamato la reazione dell’Occidente che ha sanzionato autorità iraniane per tentare di contrastare la ferocia inaudita nei confronti del popolo e contro le esecuzioni in programma, di cui due sono già state eseguite e hanno condotto la morte due giovani ventitreenni con l’accusa di con l’accusa di inimicizia verso Dio. Azioni che l’Occidente fa fatica a tollerare in quanto lontanissime da ciò a cui siamo abituati.

Molti esponenti politici delle Nazioni europee si sono resi disponibili a rappresentare giuridicamente alcuni dei condannati a morte, per evitare la loro esecuzione. Nonostante ci sia stata una finta affermazione del governo iraniano che prometteva leggi più precise riguardo alla castità e al velo, che non avessero il problema di essere male interpretate, ma soprattutto era stato annunciato l’abolizione della polizia morale.

La realtà dei fatti ha mostrato che si trattava di menzogne e l’intento del governo iraniano è quello di imporsi contro chi si mette contro di lui. Neanche durante i festeggiamenti di Capodanno il regime si è preso una pausa ma invece ha approfittato della situazione per arrestare numerosi calciatori diona squadra di Teheran che stavano festeggiando l’inizio del nuovo anno punto

Calciatori arrestati ad una festa con donne e alcolici

L’Iran respira un clima di terrore e ora il governo si sta accanendo contro ogni violazione delle leggi morali e l’ultima azione computa  Dal governo di Raisi sembra voler indicare la volontà di perseguire ogni crimine senza la minima pietà.

Si apprende che giocatori attuali ma anche ex giocatori, di una nota squadra di calcio di Teheran, stavano feste quando in una abitazione privata a Damavand e improvvisamente hanno fatto irruzione le guardie della rivoluzione che hanno sorpreso gli gli atleti in compagnia di donne e alcolici. Le leggi islamiche in Iran impongono il divieto di partecipare a feste dove sia presente anche l’altro sesso e di bere alcolici.

Iran polizia morale
Polizia morale in Iran – Nanopress.it

L’agenzia di stampa Tasnim ha riferito che: “Calciatori, e anche ex giocatori di una delle principali squadre di calcio di Teheran, sono stati arrestati ieri sera durante una festa mista nella località di Damavand”. Secondo l’agenzia, che non da però ulteriori dettagli sull’identità dei calciatori o sul loro club: “alcuni di questi giocatori non erano in uno stato normale, perché avevano consumato alcol”.

Un tempo le feste private in casa erano tollerate ma ora invece dopo l’inizio della rivoluzione ogni situazione ritenuta scomoda viene utilizzata per rinfocolare la vita delle persone e portarle alla conclusione della rivoluzione in atto

 

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